Passa ai contenuti principali

Ultima chiamata per Philae, il robot sulla cometa

Su 67P/Churyumov-Gerasimenko, da luglio dello scorso anno il lander non ha più risposto alle chiamate di Rosetta: questi sono gli ultimi giorni per tentare di ripristinare le comunicazioni.

philae-disegno
In questo disegno Philae è rappresentato sulla cometa, su di una superficie pianeggiante, come si sperava. In realtà è finito in un anfratto roccioso.
È l’ultima chance, l’ultima possibilità di richiamare in vita Philae, illander che venne fatto atterrare sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko nel novembre del 2014 e che ebbe un approccio alla cometa molto rocambolesco.

Nella manovra, Philae rimbalzò sulla superficie 4 volte e si posò poi sul bordo di un cratere, incastrato tra alcune rocce. A tutt'oggi non si è riusciti a individuare con precisione la sua posizione sulla superficie della cometa.

UN SOLO CONTATTO. Da allora sono stati fatti numerosi tentativi per ristabilire i contatti tra Philae e Rosetta, la sonda madre che, in orbita attorno alla cometa, continua il suo lavoro di ricognizione. Tra la metà di giugno e il 9 luglio del 2015 si riuscì a comunicare con il lander, ma i contatti furono alquanto difficoltosi e non si riuscì a stabilizzarli.

POI, IL SILENZIO. Ora c'è un'ultima possibilità, ultima perché, con l’allontanarsi della cometa dal Sole, le temperature diverranno troppo basse per permettere agli strumenti di lavorare e l'irraggiamento troppo scarso per ricaricarli. Il tentativo è iniziato lo scorso venerdì, l'8 gennaio, allorché dal centro di controllo di Darmstadt dell’Agenzia spaziale europea si è portata Rosetta a una distanza e un'orbita dalla cometa adatti a lanciare segnali nell’area dove si suppone sia Philae.

In rosso l'area dove dovrebbe trovarsi Philae. | ESA

SCUOTITI! Il primo comando lanciato è per far muovere il volano di Philae, che servì a stabilizzare la sonda quanto atterrò. «La speranza è che con questo movimento si riesca a scuotere la polvere dai suoi pannelli solari per ricaricare le batterie di bordo», ha spiegato Koen Geurts, direttore tecnico del progetto Rosetta. Se non ci saranno segnali di ritorno, si proverà nuovamente inviando impulsi differenti. Ma è opinione comune che sia «un'impresa disperata: è molto improbabile che il robot sia ancora funzionante», come afferma Philippe Gaudon, dell’Agenzia spaziale nazionale francese (Cnes).

ROSETTA IMPERTERRITA. La finestra di possibilità si chiuderà definitivamente a fine gennaio, quando la cometa si troverà a 300 milioni di chilometri dal Sole. A quel punto la temperatura sulla sua superficie scenderà a -51 °C, soglia di operatività di Philae. Rosetta continuerà comunque il suo lavoro di rilevamento dati dall’orbita della cometa fino a settembre, quando è previsto il tentativo di far atterrare dolcemente la sonda sulla superficie di 67P/Churyumov-Gerasimenko.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ri...

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano ...