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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

Le Halloween italiane (da cui stare alla larga)

In occasione di Halloween vi raccontiamo dove si fa “stregoneria” sul serio, tra antichi culti e tradizioni tutte italiane. Il rogo folkloristico della Giubiana a Canzo (Co): l’ultimo giovedì di gennaio, si brucia il pupazzo di una vecchia. Nella tradizione, una strega alta e magra che mangiava i bambini. Dolcetto o scherzetto? Tutti conoscono l’adagio ripetuto alla porta nella notte di  Halloween . Ma sapevate che esistono streghe e stregoni organizzati, all’opera tutto l’anno, che pensano di non scherzare affatto? Si definiscono gli eredi delle vittime della storica caccia alle streghe, i continuatori di un’antica religione che ha al centro il culto di Diana, la dea romana della caccia (Artemide per i Greci). Sono i seguaci della  wicca , la moderna stregoneria di cui si stimano 1-2 milioni di praticanti nel mondo. Sono diffusi soprattutto nei Paesi anglosassoni: lo storico Ronald Hutton parla di 250 mila praticanti in Gran Bretagna. Ma non mancano anche in It

Le battaglie navali più importanti della Storia

Quali sono stati i combattimenti navali che hanno inciso maggiormente nella storia dell'umanità e che hanno avuto un impatto maggiore nella storia della marina militare? La battaglia di Azio, vinta da Ottaviano contro Antonio e Cleopatra, in un dipinto del XVII secolo. Dal punto di vista militare lo scontro navale più significativo avvenne nello stretto di Surigao (Filippine) durante la  Seconda guerra mondiale , il 25 ottobre 1944. Da una parte c'era la squadra dell'ammiraglio americano Oldendorf (6 corazzate, 8 incrociatori e 13 cacciatorpediniere), dall'altra i giapponesi dell'ammiraglio Nishimura - che persero 2 corazzate, 1 incrociatore pesante, 3 cacciatorpediniere e 5.000 uomini. Quando compiere massacri era ritenuto un merito Benché poco noto lo scontro fu cruciale, e per ben tre motivi: sancì la fine del controllo navale nipponico sul Pacifico (che durava dal 1905), fu l'ultimo scontro combattuto esclusivamente fra navi, senza appoggio

Bitcoin e global warming: oltre il tetto dei +2 °C entro due decenni

Uno studio conferma gli effetti deleteri della valuta virtuale sulle emissioni di CO2: se continuerà a crescere con questi ritmi, basterebbe da sola a farci sforare dalla soglia limite degli Accordi di Parigi. Nelle "miniere" di Bitcoin, migliaia di computer lavorano insieme per analizzare la complessa crittografia che garantisce la sicurezza delle transazioni. La questione  dell'impatto della produzione di Bitcoin sul clima globale non è nuova: da tempo gli esperti di emissioni globali sostengono che l'attività di  mining  - ossia di controllo, validazione e crittografia della criptomoneta - sia estremamente dispendiosa in termini energetici. La complessità di calcolo per verificare la serie di passaggi che garantisce la sicurezza di queste transazioni richiede l'utilizzo di processori sempre più potenti: il loro consumo di energia è il prezzo ambientale che si paga per questa valuta.  SOLO UNA QUESTIONE DI TEMPO.  Ora uno studio dell'Univer

L'ora solare ritorna il 28 ottobre. Che sia uno degli ultimi "cambi"?

Alle tre del mattino di domenica le lancette dell'orologio andranno spostate un'ora indietro. Farà buio prima alla sera, ma avremo più luce al mattino. Intanto, in sede europea, continua il dibattito sull'abolizione del cambio dell'ora. Ora solare: per ricordarsi come regolare gli orologi, gli inglesi dicono  fall back  ("autunno indietro"),  spring forward  ("primavera avanti"). Fall back vuol dire anche ricadere, ripiegare, ritirarsi. Siamo pronti al ritorno dell'ora solare - quella "naturale", per intenderci, che  correggiamo  nei mesi estivi per godere di più luce alla sera. Nella notte  tra sabato 27 e domenica 28 ottobre, alle tre del mattino , le lancette andranno riportate alle due, un'ora indietro. Nel weekend potremo dormire un'ora in più, prima di iniziare a lamentarci, nei prossimi giorni, per le giornate più corte. Le nuove 18:00 saranno le "vecchie" 19:00: farà buio prima ( qui i nostri consig

Un tipo di muschio potrebbe avere proprietà terapeutiche migliori di quelle della cannabis

La Radula perrottetii contiene una sostanza chimicamente affine al THC, ma dalle più intense proprietà antinfiammatorie, e minori effetti psicoattivi: potrebbe essere sfruttata con meno limitazioni. Così si presenta la  Radula perrottetii . Una sostanza contenuta in una pianta simile a un muschio sembra avere sul cervello effetti analoghi a quelli del  THC , il principio attivo della  cannabis . A dettagliarne le proprietà, che potrebbero essere sfruttate in ambito clinico, è uno studio pubblicato su  Science Advances . Farmaci a base di cannabis sono impiegati, in ambito clinico, per contrastare alcuni tipi di dolore,  lenire i sintomi associati a chemio e radioterapia , stimolare l'appetito in pazienti oncologici o con anoressia o ridurre i movimenti involontari associati ad alcune sindromi neurologiche. Tuttavia, per gli effetti psicoattivi del THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), l'utilizzo di queste sostanze è, anche quando strettamente terapeutico, sogget

Influenza in arrivo: che cosa dobbiamo aspettarci?

Quante persone colpirà e quando arriverà il picco dell’epidemia? Perché ha un andamento così imprevedibile? Che differenza c’è tra i vaccini disponibili? Guida essenziale alla stagione influenzale 2018-2019. A differenza di altri patogeni "sempre uguali", come quello del morbillo, i virus dell'influenza si modificano continuamente: ecco perché continuiamo a subirli. Colpisce ogni anno l' 8% della popolazione italiana ,  causando in media 8.000 decessi : se per i più l' influenza  si risolve con qualche giorno di febbre alta, tosse e naso che cola, in chi soffre di  patologie croniche  come diabete o problemi cardiovascolari, è affetto o è recentemente stato colpito da malattie bronchiali o polmonari, o immuno-depresso perché, per esempio, in cura per un tumore,  questa infezione può avere conseguenze critiche . Le fasce di popolazione per le quali è particolarmente  consigliato il vaccino quadrivalente : donne in gravidanza, persone anziane,

Cina: apre al traffico il ponte marino più lungo del mondo

La mega costruzione attraversa l'intero delta del Fiume delle Perle, in Cina: 55 chilometri, tra ponte vero e proprio e tunnel subacqueo, con telecamere anti-sbadiglio e curiose limitazioni d'accesso. Veduta generale del ponte dopo la cerimonia di apertura. Lungo 55 km, è il ponte marino più lungo del mondo ed è appena stato inaugurato: in tanti in queste ore stanno parlando del viadotto che unisce Hong Kong, Zhuhai e Macao, le tre grandi città sul delta del Fiume delle Perle, in Cina. L'ultima gettata di calcestruzzo è stata fatta nel mese di novembre 2017; il 24 ottobre 2018 avverrà il passaggio dei primi veicoli. Stando alle informazioni ufficiali, il costo complessivo dell'opera iniziata nel 2009 e terminata due anni dopo la consegna stimata iniziale, è stato di 20 miliardi di dollari (17,4 miliardi di euro). Dal punto di vista ingegneristico, se sono veritieri i dati forniti dalle autorità, il ponte è veramente qualcosa di unico: un'opera inge

Tracce di nove diversi tipi di microplastiche sono state trovate nelle feci umane

La presenza di plastica nella catena alimentare dei sapiens confermata dalla più esplicita delle prove. Proteine, carboidrati, grassi e microplastiche. Le microplastiche sono ormai onnipresenti  nell'acqua in bottiglia  e  del rubinetto , nell'intestino  dei più piccoli animali marini  e delle creature che se ne nutrono. Che finiscano nella catena alimentare umana è quindi del tutto ragionevole, ma trovarne le evidenze dirette fa comunque una certa impressione. La presenza di microplastiche è stata accertata in campioni di escrementi umani provenienti da diversi Paesi del mondo: secondo gli autori di uno studio preliminare di recente presentato allo United European Gastroenterology, il più grande convegno di gastroenterologia in Europa, si tratterebbe della prima conferma di quanto temuto da tempo, cioè che le tracce di plastica possano accumularsi nell'organismo umano attraverso il cibo e l'acqua ingeriti. ACCUMULO NOCIVO.  Per microplastiche si i

Herpes e Alzheimer: si rafforza l'ipotesi di un legame

Una nuova revisione di studi sul tema torna a suggerire che possa esserci una correlazione tra la più comune forma di demenza e l'infezione virale. Se fosse vero, si aprirebbero nuove strade nel trattamento e - soprattutto - nella prevenzione della malattia. Neuroni sotto attacco virale: un'illustrazione concettuale. Che malattia di Alzheimer e infezione da  Herpes simplex  possano in qualche modo essere collegate, è un'ipotesi che circola da tempo. Ora una revisione di ricerche sul tema pubblicata su  Frontiers in Aging Neuroscience  dà credito a questa teoria, aggiungendo, come ulteriore prova, una serie di dati raccolti sulla popolazione di Taiwan. Il lavoro è firmato da Ruth Itzhaki, neuroscienziata dell'Università di Oxford che da 25 anni indaga su questa - non da tutti condivisa - relazione. A VOLTE RITORNANO.  L' Herpes simplex virus 1  (HSV1), responsabile dell'herpes labiale, sopravvive per tutta la vita nel sistema nervoso periferico