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Il primo avamposto lunare sarà "Europa"?

Una base sulla Luna può rifornire di carburante i cargo in viaggio verso Marte ed è nella posizione ideale per studiare l'Universo.

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All'Agenzia spaziale europea si lavora a un progetto di base lunare che potrebbe essere realizzata alla fine del prossimo decennio.
Un villaggio sulla Luna costruito con mega-stampanti 3D, abitato di volta in volta da diverse squadre di astronauti, potrebbe diventare una realtà a partire dal prossimo decennio, se si raccoglierà il caloroso invito di 200 ricercatori e scienziati riuniti nei Paesi Bassi per un simposio internazionale sulla Luna voluto dall’Agenzia spaziale europea.

L’interesse da parte dell’Esa è molto elevato e parte dai vertici dell'Agenzia, Jean-Jeacques Dordain e Johann-Dietrich Worner, che già mesi fa auspicavano l'avvio di un progetto per la costruzione di una base lunare sul lato nascosto della Luna.

Un avamposto sulla Luna sarebbe anche un ottimo osservatorio astronomico, soprattutto se costruito sul lato nascosto del nostro satellite. | ESA
MARTE A PREZZO RIDOTTO.La Nasa vede di buon occhio l'idea, anche perché un recente lavoro del Mit ha dimostrato che una base lunare in grado di produrre carburante per razzi potrebbe permettere il lancio di materiale verso Marte, facendo tappa sulla Luna, con un risparmio in peso fino al 68 per cento rispetto a un lancio diretto Terra-Marte.

E questo farebbe risparmiare moltissimo sui costi di lancio, tant’è che la NexGen Space LLC, una società di consulenza della Nasa, ha stimato che una base lunare da rifornimento farebbe risparmiare alla Nasa fino a 10 miliardi di dollari all’anno durante la fase di costruzione di una base sul Pianeta Rosso.

Con questa prospettiva l’Esa potrebbe iniziare l’esplorazione lunare a partire dai primi anni del 2020 utilizzando dei robot, seguiti a breve distanza da missioni umane.


CASE STAMPATE. È dal 2013 che l’Agenzia spaziale europea sta studiando la possibilità di costruire edifici usando materiale presente sulla Luna, con enormi risparmi. «Per prima cosa sarebbe necessario mescolare il materiale lunare con ossido di magnesio. Questo permetterebbe di produrre fogli di un materiale da usare con stampanti 3D», ha spiegato Enrico Dino, della Monolite UK Ltd, la società inglese incaricata di sviluppare il materiale che, sulla carta, dovrebbe consentire la costruzione di un edificio sulla Luna in circa una settimana.

Se tutto ciò dovesse diventare realtà la Nasa potrebbe prendere parte seriamente al progetto, tant’è che vorrebbe uscire dal Programma Iss (Stazione spaziale internazionale) per impegnare invece le sue risorse sull'obiettivo-Luna. A oggi, comunque, non esiste un piano specifico per questo progetto e dunque è ancora presto per immaginare astronauti che (di nuovo) saltellano sulla Luna.

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