Passa ai contenuti principali

Questo non è il primo fiore sbocciato nello spazio

Ne hanno parlato tutti i giornali. Eppure, la zinnia ritratta nella foto dell'astronauta dell'ISS non è il primo fiore a essere fiorito nel cosmo. 

schermata2016-01-20alle14.50.37
La foto nel tweet dell'astronauta Scott Kelly ritrae una zinnia appena sbocciata.
Scott Kelly, l'astronauta che sta pasando un anno intero sulla ISS, nei giorni scorsi ha lanciato un tweet in cui mostrava quello che ha definito – in buona fede - «Il primo fiore mai cresciuto nello spazio». Subito ripresa da moltissimi media internazionali, ritwittata anche da Focus.it (mea culpa), la notizia si è rivelata però inesatta. L'hanno infatti smentita NasaWatch e altri esperti andando a rispolverare gli archivi dell'Agenzia Spaziale.


IL PRIMATO DEI RUSSI. Il Guinness per il primo fiore sbocciato nel cosmo spetta infatti ai russi che nel 1982 coltivarono a bordo della stazione spaziale sovietica Salyut-7 alcune piante di Arabidopsis thaliana. Nonostante il fatto sia correttamente documentato, non sono state mai pubblicate le immagini a corredo della notizia.

Più tardi, nel 2012, l'americano Donald Pettit realizzò un esperimentosimile per interesse personale. Si prese cura di un girasole che riuscì a fare sbocciare nello spazio. Quindi no, non sono Scott Kelly e colleghi i primi cosmonauti con il pollice verde.

ASTRONAUTI GIARDINIERI. Non è una novità che gli astronauti a bordo dell'ISS si siano dati al giardinaggio. Da quando è decollato ilprogetto Veggie nell'aprile 2014, gli abitanti della Stazione Spaziale Internazionale stanno cercando di coltivare verdure a chilometri di distanza dalla Terra (hanno già degustato lattuga romana spaziale).

Ma un primato è comunque da riconoscere a Kelly: la zinniaimmortalata nel tweet dell'astronauta non sarà il primo e unico fiore mai sbocciato nello spazio, ma è sicuramente il primo piantato e poi fiorito a bordo dell'ISS.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

Impiantato un cuore artificiale che funziona come i treni a levitazione magnetica maglev

  Un uomo ha vissuto per 8 giorni con un cuore artificiale che pompa sangue sfruttando la levitazione magnetica: è andato tutto bene e presto ripeteremo l'operazione su un altro paziente.     Il cuore artificiale totale (TAH) in titanio prodotto dall’azienda BiVACOR. Lo scorso luglio  è stato trapiantato per la prima volta   un cuore artificiale in titanio che funziona con la stessa tecnologia che fa correre sulle rotaie i  maglev , i treni superveloci a levitazione magnetica . Il TAH (acronimo che viene dall'inglese  total artificial heart ) è stato impiantato in Texas in un paziente statunitense di 58 anni in attesa di un cuore umano, e  l'ha tenuto in vita per otto giorni senza dare alcun effetto collaterale , finché il paziente stesso non è stato sottoposto a trapianto. Cuore sospeso.  Il cuore artificiale, grande quanto un pugno, non è sottoposto ad usura meccanica:  l'unica parte che si muove, infatti, è un piccolo rotore interno c...

Il legame (negativo) tra bevande zuccherate e malattie cardiovascolari

  Bere bevande zuccherate aumenta il rischio di soffrire di malattie cardiovascolari: meglio concedersi un dolcetto ogni tanto.     Bevande zuccherate? Se ci tieni alla salute del tuo cuore, meglio di no. È meglio bere una bevanda zuccherata o mangiare un dolcetto? Stando a quanto scoperto da uno studio  pubblicato su  Frontiers in Public Health , la seconda. Analizzando l'impatto del consumo di zucchero sul rischio di soffrire di malattie cardiovascolari, i ricercatori hanno infatti scoperto che  bere bibite zuccherate aumenta il rischio di venire colpiti da ictus, insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale e aneurisma . «La cosa più sorprendente è stata scoprire che diverse fonti di zucchero aggiunto hanno un impatto differente sul rischio di malattie cardiovascolari», commenta  Suzanne Janzi , una degli autori, sottolineando l'importanza di considerare non solo  quanto  zucchero consumiamo, ma anche  di che tipo . Lo studio.  ...