Passa ai contenuti principali

Tutto l'Universo in una singola immagine

Impossibile? Forse. Ma provate a guardare in questo cerchio...

entire-observable-universe-logarithmic-illustration
L'Universo a portata di sguardo.
Esiste un'entità più difficile da rappresentare dell'intero Universo? Eppure Pablo Carlos Budassi, illustratore e musicista, è riuscito a visualizzarlo con una certa efficacia. Quella che vedete è un'immagine concettuale di tutto l'Universo conosciuto, ottenuta combinando i dati delle osservazioni della Nasa con le mappe logaritmiche del cosmoelaborate dall'Università di Princeton (USA).

DAL PIÙ AL MENO NOTO. Al centro del "disco" - qui ad alta risoluzione - troviamo ciò che conosciamo meglio: il Sistema Solare con i pianeti interni ed esterni. Quindi la Fascia di Kuiper, la Nube di Oort, la stella Alpha Centauri, il Braccio di Perseo (il braccio più grande e meglio conosciuto della Via Lattea), la Galassia di Andromeda e le altre galassie vicine; a seguire, la "ragnatela cosmica" (uno sterminato reticolo di galassie, gas e ammassi), e un invisibile anello di plasma residuo del Big Bang.
SEMPRE PIÙ IN LÀ. Le scale logaritmiche - scale in cui ogni incremento sugli assi aumenta di un fattore di 10 - servono, insieme alle mappe da esse create, a visualizzare realtà molto complesse, numeri molto grandi o, come in questo caso, enormi distanze. Anziché rappresentare l'Universo in scala lineare, ogni porzione del cerchio costituisce un campo di osservazione di alcuni ordini di magnitudine più grande rispetto al precedente. Ecco perché il Sistema Solare è rappresentato al centro; e l'intero Universo è racchiuso in un cerchio.

L'ILLUMINAZIONE. Budassi ha avuto l'idea - non nuova, ma recentemente ripresa da alcuni siti scientifici - mentre lavorava a un esaflexagono - un poligono di carta ripiegato in modo da rivelare facce nascoste - per il figlio. La sua rappresentazione è un modo più semplice e immediato di visualizzare le mappe logaritmiche dell'Universo create dagli astronomi dell'Università di Princeton a partire dai dati dellaSloan Digital Sky Survey, una cartografia digitale del cielo che include circa 3 milioni di oggetti celesti.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di