Passa ai contenuti principali

L'influenza è davvero peggiore per i maschi

L'influenza fa più male agli uomini che alle donne: adesso è la scienza a dirlo!

cor_42-59118071
I sintomi dell'influenza maschili sono davvero peggiori di quelli femminili: colpa della carenza di estrogeni, che nell'altra metà del cielo giocano invece un ruolo protettivo contro le infezioni.

Lo afferma uno studio pubblicato su Ifl Science che spiega come la maggiore sofferenza dell'uomo possa essere reale per via di un fatto molecolare: gli estrogeni che il maschio ha in misura molto minore rispetto alla femmina.

Un team di ricercatori della Johns Hopkins University, partendo dalle analisi delle cellule nasali infettate, ha studiato in particolare l'effetto degli estrogeni sulla replicazione del virus. Gli estrogeni sono ormoni sessuali responsabili dello sviluppo e della regolazione del sistema riproduttivo femminile, che hanno un ruolo anche nello sviluppo di giovani adulti maschi.


Per dimostrare come la minore presenza di estrogeni possa aggravare i sintomi maschili dell'influenza, i ricercatori hanno esposto le cellule nasali non infettate ad estrogeni e a una classe di farmaci chiamatimodulatori selettivi del recettore dell'estrogeno o SERM. Le cellule trattate sono poi state messe a contatto con il virus dell'influenza.

Ebbene, quelle trattate da 72 a 24 ore prima dell'infezione hanno mostrato una maggiore resistenza rispetto alle normali cellule maschili, con una carica virale di gran lunga inferiore. Per i ricercatori, ciò conferma che gli estrogeni femminili hanno anche specifiche qualità antivirali, probabilmente per la loro capacità di ridurre il tasso metabolico della cellula, cosa che rallenterebbe la capacità del virus di replicarsi.

Sabra Klein, autore principale dello studio, ha sottolineato come «altri studi avevano già dimostrato che gli estrogeni hanno proprietà antivirali contro l'HIV, Ebola e virus dell'epatite». La novità è che quegli ormoni «finora utilizzati per il trattamento dell'infertilità e della menopausa, potrebbero essere usati a scopo terapeutico anche per proteggere dall'influenza».

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di