Passa ai contenuti principali

Wilbur Scoville e la scala di piccantezza dei peperoncini

All'ideatore della Scala di Scoville, per la misura del contenuto di capsaicina dei peperoncini, è dedicato un Doodle di Google.

scovillegrande
Un doodle per Wilbur Scoville.
Wilbur Lincoln Scoville (1865-1942), il chimico statunitense noto per aver ideato un test organolettico per misurare la piccantezza del peperoncino, è il protagonista del Doodle di Google interattivo di oggi. Se fosse vivo, spegnerebbe oggi 151 candeline.

DA ZERO ALL'INFERNO. Dal suo S.O.T. (Scoville Organoleptic Test), sviluppato nel 1912 mentre lavorava presso una società farmaceutica, è nata la Scala di Scoville (o Scala Scoville), che determina l'attività della capsaicina – il composto chimico responsabile del piccante – sui recettori del calore della lingua.

IL RECORD. I valori vanno da 0 (per un normale peperone), a 16 milioni (un valore arbitrario stabilito per la capsaicina pura). Basandosi su questa unità di misura, il peperoncino più piccante del mondo è attualmente il Carolina Reaper, che vanta una piccantezza media di 1.569.300 unità Scoville con picchi di 2.200.000 unità.

Il Trinidad Moruga Scorpion.
NON TOCCARE. Segue il Trinidad Moruga Scorpion, che raggiunge 1.463.700 Shu (Scoville heat unit): così potente se soltanto la sua polvere riesce ad attraversare i guanti di lattice di chi lo maneggia, provoca spiacevoli irritazioni. Troviamo poi il Naga Viper, con 1.382.000 Shu, l’Infinity Chilli (1.067.000) e il Naga Jolokia (1.041.000).

PIZZICORI NOSTRANI. Fra gli italiani, il peperoncino calabrese raggiunge i 15 mila Shu, mentre altri peperoncini non superano le 5 mila unità. La Scala di Scoville è usata anche per misurare l’attività della capsaicina presente in altri prodotti: lo spray urticante della polizia Usa raggiunge i 5 milioni di Shu.

Pancia mia fatti capanna!
VAI ALLA GALLERY (N FOTO)

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di