La risposta alla domanda che tormenta chi ha paura del volo è chiara: no. Ma per voli tranquilli, occorre rispettare alcune buone norme di sicurezza.
Minacciosa meraviglia, dal finestrino.
Fanno oscillare il succo d'arancia che avete nel bicchiere e rabbrividire chi soffre di aerofobia, ma le turbolenze in volo e gli scossoni legati ai "vuoti d'aria" non rappresentano un pericolo: sono del tutto normali e non minacciano la sicurezza dei viaggiatori.
Ma chi ha paura dell'aereo e segue con apprensione gli articoli di cronaca legati ai voli - come quelli sul recente velivolo in viaggio da Shanghai a Toronto, in cui 21 passeggeri sono rimasti feriti in seguito a severe turbolenze - potrebbe volere qualche motivazione in più. Un articolo pubblicato su Gizmodo analizza, con l'aiuto di un esperto pilota e di uno scienziato del National Center for Atmospheric Research, i peggiori timori legati a questo disagio.
LE TURBOLENZE POSSONO DANNEGGIARE GLI AEREI? Sì, ma si tratta di un'eventualità estremamente rara. Dimenticate certi scenari da film apocalittico: neanche il peggiore scossone potrà spezzare le ali dei moderni jet, che nei test di volo possono piegarsi fino a 90 gradi e sopportare importanti sollecitazioni senza scalfirsi. Lo stesso vale per le altre parti dell'aereo. La cronaca riporta di un paio di casi in cui le turbolenze sono state talmente importanti da danneggiare in modo grave uno dei motori. Anche in queste situazioni, comunque, gli aerei sono riusciti ad atterrare in sicurezza.
AGGIRARE L'OSTACOLO. Nella maggior parte dei casi, in previsione di una forte turbolenza il pilota tenterà di modificare leggermente la rotta, per evitare l'area "a rischio" e ridurre al minimo i disagi per i passeggeri. Nel tracciare il piano di volo, si tiene conto anche di questo fattore. E durante il tragitto, se altri piloti incontrano turbolenze, in genere avvisano i colleghi sulla stessa rotta, affinché possano evitarle.
"STIAMO PER ATTRAVERSARE...". Modificare la rotta comporta però un maggiore consumo di carburante e di tempo impiegato: ecco perché, nei casi in cui il disagio sia minimo, il comandante può scegliere di passarvi attraverso, dopo aver avvisato i passeggeri di allacciare le cinture.
SEDUTI AL PROPRIO POSTO. Già, le cinture. Per quanto possa sembrare banale, tenerle sempre allacciate (anche quando il segnale apposito è spento) è il modo migliore per evitare qualunque danno associato alle turbolenze, come le leggere contusioni che riportano i passeggeri - ma soprattutto il personale di volo - coinvolti nelle più forti turbolenze. Questa accortezza, sempre valida, è fondamentale nei casi di turbolenze in aria chiara (Clear Air Turbolence, o CAT), le più pericolose perché in aria priva di nubi, e quindi piuttosto imprevedibili.
In ogni caso, la probabilità di incorrere in forti turbolenze senza che il pilota se ne sia preventivamente accorto, deviando la rotta, è di uno su un milione. Non resta che rilassarsi, godersi il volo e mantenere la cintura allacciata.
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