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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Microplastiche in abbondanza in un'area remota dei Pirenei

Nell'aria di montagna, buona per definizione, sono state individuate particelle di plastica in concentrazioni comparabili a quelle delle grandi città, sospinte fin lì dai venti. In cima ai Pirenei,  nella Fossa delle Marianne , in Antartide: esistono ancora luoghi liberi dalla plastica? Sembra proprio di no. Per cinque mesi tra il 2017 e il 2018, una media giornaliera di 365 particelle di plastica si è depositata su ogni metro quadrato di un'area disabitata e teoricamente  incontaminata  dei Pirenei francesi, a 1500 metri di quota: in questa zona remota, a 7 km dal più vicino villaggio e a un centinaio di km da Tolosa, vi è - ora sappiamo - la stessa quantità di microplastiche sospese che si troverebbe analizzando l'aria di Parigi o di Dongguan (una città industriale della Cina).  Sono i risultati sconcertanti di uno studio pubblicato su  Nature Geoscience , che invita ad annoverare le microplastiche tra gli inquinanti non solo dei mari,  ma anch

Ecco il taser, la pistola che spara le scariche elettriche: come funziona?

La polizia americana lo usa già da un po', in Italia inizierà a essere impiegato tra qualche mese (ma la sperimentazione è già partita): è il taser, il dissuasore elettrico usato per rendere inoffensivi gli individui pericolosi. Come funziona? Comporta qualche rischio? Si chiama taser, è una pistola che “spara” scariche elettriche per immobilizzare i malintenzionati. È impiegata da qualche anno dalle polizie di molti Paesi del mondo (Usa, Regno Unito, Francia e un altro centinaio) e da settembre 2018 è sperimentata anche in 11 città italiane: tra qualche mese dovrebbero averlo in dotazione gli agenti di pubblica sicurezza in tutto il nostro Paese. Il nome deriva dal titolo di un romanzo americano per ragazzi ( Tom Swift and his electric rifle , 1911), il cui protagonista, in un viaggio in Africa, inventa un fucile elettrico per difendersi da cannibali e animali selvatici. COME È FATTO?    Il taser interagisce con il sistema nervoso della “vittima”, provocando

L'ombra del buco nero spiegata in due infografiche e 17 curiosità

Il buco nero M87: i segreti della foto del secolo in due infografiche e 17 curiosità. E un grazie a Katie Bouman, protagonista non più invisibile di questa impresa. I buchi neri sono il cuore di quasi tutte le galassie dell'Universo, e  potrebbero anche essere la porta verso altri universi  - sosteneva Stephen Hawking. L'immagine dei confini del "mostro" invisibile nella galassia M87 non sarebbe stata possibile senza la protagonista di un'altra foto che ieri ha fatto il giro del mondo: quella di  Katie Bouman , ricercatrice 29enne dell' Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics , che ha lavorato sei anni agli algoritmi che hanno permesso di mostrare al mondo l'orizzonte dei buchi neri, da quando era dottoranda in ingegneria elettronica e scienze informatiche al MIT. Katie Bouman, protagonista non più invisibile di questa impresa. All'inizio, confessa, non sapeva quasi nulla di astrofisica, ma le sue competenze nel trovar

Super marijuana: più alti i rischi di psicosi

Uno studio mette in relazione la cannabis a più alta concentrazione di principio attivo con un maggiore rischio di disturbi mentali come la psicosi. Per  Gli Speciali di Focus  vedi anche  Cannabis, tutto quello che c'è da sapere . I consumatori abituali di  cannabis  che fumano  varietà o mix più potenti  hanno un più alto rischio di incorrere in episodi psicotici: è il risultato di uno degli ultimi studi sui possibili effetti del consumo di marijuana, che si aggiunge alla lunga lista dei tentativi di chiarire se e quanto faccia male consumare per uso ricreativo questa droga leggera.  I CRITERI DELLO STUDIO.  Il dibattito sulle conseguenze per la salute va avanti da tempo, con ricerche che di volta in volta minimizzano o enfatizzano i rischi. L'approccio scientifico allo studio della cannabis e delle sue proprietà è una conquista relativamente recente.  Per approfondire:   il padre degli studi sulla marijuana .  | REUTERS/ALESSANDRO BIANCHI Per qu

Depressione post partum: un nuovo farmaco

Diverso da quelli esistenti per meccanismo d'azione, è il primo specifico contro il disturbo che può colpire le donne dopo la nascita di un figlio - ma è molto costoso, non è semplice da usare e il suo funzionamento è ancora incerto. Dopo la nascita del bambino, nel periodo che nell’aspettativa comune dovrebbe essere di gioia e felicità, la neomamma può invece avere pensieri cupi e, impaurita, può arrivare al punto da sentire come insormontabile il compito di badare al figlio o a se stessa. Questi sono alcuni dei tratti caratteristici della  depressione post-partum , un disturbo con molte sfumature di gravità, che può colpire le donne nelle prime settimane o mesi dopo la nascita di un figlio. Se viene diagnosticata - il che non è detto, perché non sempre è facile da riconoscere - a una donna potevano finora solo essere prescritti normali farmaci antidepressivi. Ora la FDA, l’ente americano che regola i medicinali, ha approvato di recente il primo trattamento speci