Grazie a un lavoro certosino di rilevamento e confronto dei dati, gli astronomi del Team Kepler hanno confermato la scoperta del millesimo pianeta tra i 4.000 potenziali candidati.
Una composizione artistica delle migliaia di esopianeti individuati da Kepler (i punti neri) in transito davanti alle loro stelle: clicca qui per ingrandire l'immagine.
Alla ricerca di pianeti è dedicato il lavoro di Kepler, il telescopio spaziale della Nasa che dal 2009 scandaglia lo Spazio e tiene sotto controllo 150.000 stelle della nostra Galassia, pronto a cogliere il minimo indizio. E ogni risultato positivo, afferma John Grunsfeld, delScience Mission Directorate della Nasa, «ci fa fare un piccolo passo in avanti anche per l'altra grande questione, ossia se siamo soli nell’Universo».
1.000! Gli astronomi hanno confermato il millesimo dei 4.000 ipotetici pianeti individuati finora da Kepler. Ci sono anche altri telescopi spaziali e terrestri che stanno cercando pianeti extrasolari, ma senza dubbio Kepler è il più prolifico, nonostante i problemi tecnici.
Di recente, in pochi giorni il telescopio ha rilevato in un colpo solo ben 100 nuovi "candidati pianeti", che si aggiungono ad altri 450 individuati negli ultimi mesi: tra questi, sei hanno dimensioni simili alla Terra e si trovano a una distanza dalla loro stella che consideriamo compatibile con la vita, la cosiddetta zona abitabile.
Oltre ai due che potrebbero essere pianeti rocciosi con diametro inferiore a 1,5 volte quello della Terra e panorami simili a quelli cui siamo abituati: Kepler-438b e Kepler-442b. Il primo si trova a 475 anni luce di distanza da noi e orbita attorno alla sua stella una volta ogni 35,2 giorni. Il secondo si trova a 1.100 anni luce da noi e orbita la sua stella una volta ogni 112 giorni. Le rispettive stelle sono entrambe più piccole e più fredde del nostro Sole, perciò la zona abitabile è più vicina di quella che occupiamo noi rispetto al Sole.
Trovati nel 2013, Kepler-62f e Kepler-62e (vedi foto sopra) orbitano attorno a una stella più fredda del Sole a circa 1.200 anni luce dalla Terra. Il raggio è di circa 1,6 e 1,4 volte quello terrestre e un periodo orbitale di 122 e 267 giorni. Cadono entrambi nella zona abitabile della loro stella e hanno, probabilmente, in entrambi i casi, una massa pari a 30 volte quella terrestre. Le temperature stimate sono compatibili con la presenza di acqua liquida sulla superficie, ma non ci sono stime delle condizioni atmosferiche. Qui una rappresentazione artistica di Kepler-62e (clicca sull'immagine per ingrandirla). | NASA
1 SU 5. Una stella su cinque nella Via Lattea potrebbe avere, in orbita nella zona abitabile, un pianeta simile alla Terra: soltanto nella nostra galassia potrebbero perciò esserci 8,8 miliardi di pianeti adatti alla vita. È la conclusione cui sono giunti, in uno studio pubblicato a novembre 2015, alcuni astrofisici studiando i dati raccolti da Kepler.
Gli scienziati hanno analizzato le oscillazioni di luminosità di 42 mila stelle simili al Sole per individuare i pianeti orbitanti intorno ad esse e, tra questi, quelli con dimensioni simili alla Terra.
I dati raccolti hanno permesso di ipotizzare che ci sono buone probabilità di trovare cloni del nostro pianeta nella miriade di stelle della Via Lattea.
PIÙ DI 2.000! Per capire se un pianeta è composto da roccia, acqua o gas gli astronomi devono stimarne le dimensioni e la massa. Quest'ultima non è semplice da determinare per piccoli pianeti a distanze elevate, e spesso rimane l’incertezza sulla composizione del pianeta: a oggi, comunque, grazie a tutta la famiglia di telescopi, sono stati individuati con certezza 2042 pianeti che ruotano all’interno di 1294 sistemi planetari più o meno simili al nostro.
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