L'eredità genetica di Neanderthal e Uomo di Denisova, con cui i sapiens si incrociarono, sarebbe responsabile, in alcuni, di una maggiore sensibilità del sistema immunitario.
Un sistema immunitario troppo vigile è forse un retaggio molto antico.
Se siete allergici ai pollini o a qualche tipo di cibo, potete ringraziare i vostri antenati: non i sapiens ma i Neanderthal e denisoviani, che con i sapiens dovettero, a un certo punto della loro storia evolutiva, accoppiarsi. Sarebbe proprio il corredo genetico ereditato da questi ominidi ad aver dotato alcuni di un sistema immunitario particolarmente agguerrito, efficace contro molti patogeni ma anche più sensibile agli allergeni.
EREDITÀ MARCATA. Si stima che il DNA di ogni europeo presenti dall'1 al 6% di geni Neanderthal, anche se le circostanze in cui i nostri avi si unirono agli estinti "cugini" rimangono poco note.
Lo scorso luglio, Michael Dannemann del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, Germania, aveva spiegato, in una conferenza, come questa eredità genica sia particolarmente evidente a livello dei Recettori di tipo Toll (o Toll-Like Receptors, TLR), proteine in grado di riconoscere particolari strutture dei patogeni e di dare inizio alla risposta immunitaria.
Ora il lavoro di Dannemann è stato pubblicato sull'American Journal of Human Genetics, insieme a un altro articolo scientifico che arriva alla stessa conclusione. Anche per Lluis Quintana-Murci dell'Istituto Pasteur di Parigi, le versioni Neanderthal dei TLR sono espresse in modo più evidente, e producono pertanto, in chi le presenta, risposte immunitarie più aggressive.
DUE "DI FAMIGLIA". Gli incroci con Neanderthal e Denisovani hanno influenzato il nostro DNA soprattutto in tre punti, in tre diversi recettori della famiglia dei TLR. In particolare, le variazioni degli alleli nei geni TLR1 e TLR6 sarebbero un'eredità Neanderthal, mentre quelle a carico del gene TLR10 sarebbero dovute al passato legame con l'uomo di Denisova, che visse in Siberia e si accoppiò sia con i sapiens, sia con i Neanderthal.
MOLTO FREQUENTE. La frequenza di recettori TLR che presentano retaggi Neanderthal o denisoviani è particolarmente alta: è stato calcolato che, in uno dei casi studiati, presentasse variazioni di tipo Neanderthal una percentuale compresa tra l'11 e il 51% della popolazione non africana analizzata, nonostante l'etnia eterogenea dei soggetti studiati.
PIÙ ATTREZZATI. I Neanderthal vissero in Europa e Asia occidentale per circa 200 mila anni prima dell'arrivo dei sapiens. Poiché le infezioni rappresentavano una delle più frequenti cause di morte, è probabile che il loro sistema immunitario fosse particolarmente efficiente, e che ci abbiano trasmesso parte di questo meccanismo di difesa.
Se ereditarlo fosse esclusivamente un vantaggio, sarebbe ancora più diffuso. Invece chi ha queste varianti nel proprio corredo paga anche una conseguenza negativa: una maggiore predisposizione alle allergie.
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