Passa ai contenuti principali

Occhi puntati agli ammassi globulari: forse E.T. si nasconde tra quelle stelle

Gli ammassi globulari sono considerati ostili alla formazione di un certo tipo di pianeti, ma proprio lì civiltà intelligenti possono aver colonizzato centinaia di pianeti.

aliens-et
Secondo una nuova ipotesi di lavoro, "alieni intelligenti e in grado di comunicare" dovrebbero essere cercati negli ammassi globulari.
Cercare extraterrestri intelligenti non è cosa facile: ci prova da oltre 50 anni il Seti (Search for extraterrestrial intelligence), ma a tutt'oggi non abbiamo raccolto neppure un indizio della loro esistenza. Uno dei problemi di questa ricerca è la scelta del luogo dell’Universo dove, in base alle nostre ipotesi, è più probabile trovare intelligenze tecnologiche che, nel corso del tempo, abbiano avuto voglia di spedire segnali nello Spazio.

Secondo Rosanne Di Stefano, dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, i luoghi migliori dove cercare sono gli ammassi globulari. Lo ha affermato al convegno che si sta tenendo all'American Astronomical Society in questi giorni.

L'equazione di Drake (vedi la formula) permette di stimare il numero di civiltà extraterrestri in grado di comunicare. | SETI

DIFFICILE CHE NASCANO PIANETI... Gli ammassi globulari sono, appunto, ammassi di stelle (ce ne sono a milioni) che convivono in un diametro medio di universo di “soli” 100 anni luce. Solitamente sono stelle vecchie, nate quasi subito dopo la Via Lattea. La nostra galassia ospita circa 150 ammassi globulari, la maggior parte dei quali alla periferia della galassia stessa, formati circa 10 miliardi di anni fa.

Fino a oggi non li si è considerati adatti a ospitare la vita perché le stelle che li compongono sono povere di elementi “pesanti” (come il ferro e il silicio), necessari a "costruire" i pianeti. Tali elementi, infatti, sono stati formati da stelle ancor più antiche.

Come appare su un normale pc il software di Seti@home, che permette a chiunque di contribuire alla ricerca di segnali alieni. | SETI@HOME
In più, c'è il fatto che le stelle degli ammassi sono molto vicine le une alle altre: la parente più prossima al Sole si trova a 4 anni luce da noi, mentre la distanza media tra le stelle degli ammassi potrebbe essere 20 volte inferiore. Questo porterebbe a perturbazioni tra stella e stella, tali da rendere difficile la formazione di pianeti. A conferma di tutto ciò vi è il fatto che è stato trovato un solo pianeta extrasolare attorno a stelle di ammassi globulari.

... PIÙ FACILE LA COLONIZZAZIONE. Ma Di Stefano e il collega Alak Ray, del Tata Institute of Fundamental Reasearch (Mumbai, India), sostengono che è prematuro escludere tali ammassi stellari dalla ricerca di E.T., anzi dovrebbero essere scandagliati in dettaglio e per primi.


I due ricercatori sostengono che poiché le stelle degli ammassi sono per lo più piccole “nane rosse”, i pianeti con possibilità di vita dovrebbero essere più vicini alla loro stella rispetto a quelli che orbitano stelle come il Sole e dunque meno influenzabili da stelle vicine. Inoltre, poiché gli astri sono più prossimi gli uni agli altri - rispetto alle stelle che circondano il Sole - è probabile che i viaggi interstellari si siano sviluppati da tempo, e questo avrebbe permesso di colonizzare pianeti di altre stelle e di avere avuto contatti con civiltà diverse. Una meravigliosa ipotesi, tutta da verificare.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ri...

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano ...