Passa ai contenuti principali

Valkyrie, il robot della Nasa

Costruito sul modello dell'uomo, si muove con grande libertà e può valutare situazioni critiche.

3
Valkyrie, il robot della Nasa.
La Nasa lo ha tenuto segreto per più di una anno, da quando cioè, durante il Darpa Robotics Challenge dell’anno scorso, disse che stava lavorando al progetto di un robot umanoide, insieme a prestigiose università Usa, ma senza svelarne le caratteristiche. Ora eccolo: è R5 (Valkyrie per gli amici), alto un metro e 90, 125 kg, autonomia assicurata dallo zaino battery-pack.
AL POSTO DI CHI? Valkyrie parteciperà alla prossima edizione della sfida tra robot - il Darpa - con prove impegnative, come il camminare su terreni irregolari, salire una scala, utilizzare attrezzi e guidare un’auto: ecco perché è stato progettato con dimensioni e fattezze umane. L’obiettivo ultimo di questi oggetti ad altissima tecnologia è insomma quello di sostituire l’uomo là dove è necessario, in zone o condizioni di estremo pericolo e in ambienti estremi.

Valkyrie può muovere testa, braccia, mani e gambe in 44 posizione diverse. | NASA

IMMORTALE. R5 muove quasi liberamente braccia, mani, polsi e dita (quattro per mano). La testa può essere inclinata e ruotata, così come la vita, e le gambe articolano sei movimenti. Il sistema è alimentato da una batteria che ha circa un'ora di autonomia: decisamente poco, ma in compenso può essere sostituita in pochi minuti da una sola persona. In effetti, qualunque arto può essere sostituito facilmente e in pochi minuti, così che qualunque "appendice" sia necessaria o qualunque cosa accada, Valkyrie è pronto e integro al volo.

Gli "occhi" sono nella testa: non è obbligatorio che sia così, ma evidentemente i progettisti hanno pensato che fosse la migliore soluzione. Sono telecamere con vista quasi umana. | NASA

FRATELLO DI ROBONAUT. Per il progetto, la Nasa ha sfruttato a fondo conoscenze ed esperienze collezionate con Robonaut, un robot oggi sulla stazione spaziale per una serie di esperimenti e per il quale si prevedono attività extraveicolari di supporto all'equipaggio. Valkyrie, però, è molto più sofisticato di Robonaut perché deve "ragionare", ossia essere in grado di valutare scelte in situazioni critiche.


VEDI ANCHE


Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di