Una mosca parassita minaccia il gruppo di uccelli che ha contribuito alla teoria sull'evoluzione di Darwin, che reagisce - ma in modo forse insufficiente.
Un fringuello di Darwin.
Il termine fringuelli di Darwin identifica 14 specie di fringuelli (secondo alcuni addirittura 18) endemici delle isole Galapagos. Pur simili tra loro, sono differenti nella forma del becco: una caratteristica che fece pensare a Darwin, nel suo viaggio alle Galapagos (vedi foto sotto) che dovevano essersi adattati al luogo in cui si stabilizzarono, evolvendo la forma del becco in base al cibo disponibile su ogni singola isola.
LARVE ASSASSINE. Ora, proprio quelle specie di fringuelli, così importanti per l'idea di "evoluzione delle specie", sono minacciate da una mosca parassita che attacca i piccoli e che sembra sia arrivata sulle isole attorno al 1960. Stando ai dati statistici, se la situazione non muterà, nell’arco di 50 anni tutte le specie di fringuelli di Darwin saranno scomparse.
Lo studio si è concentrato sul gruppo di circa 270.000 individui sull’isola di Santa Cruz. Spiega Dale Clayton, della University of Utah: «Le mosche lasciano le loro uova nei nidi dei fringuelli: alcune finiscono nelle narici dei piccoli, e quando si schiudono le larve iniziano a nutrirsi delle narici causando perforazioni che lasciano i nuovi nati in condizioni molto precarie».
I ricercatori hanno sviluppato diversi modelli che tengono conto di un insieme di elementi, come il numero di uova deposte ogni anno e la "resistenza" dei fringuelli, e sono giunti alla conclusione che tutte le specie potrebbero scomparire nell’arco di 4-5 decenni.
Secondo i ricercatori, per dare una possibilità di sopravvivenza ai fringuelli bisognerebbe ridurre del 40% i nidi infettati dalle mosche, e per farlo ci sono anche diverse proposte: dall'introduzione di vespe parassite delle mosche (depongono uova nelle loro larve) alla "semina" di batuffoli di cotone impregnati di pesticida, che i fringuelli potrebbero usare per costruire i loro nidi.
Lo studio ha però anche scoperto quella che potrebbe essere una "risposta evolutiva" della specie che ha ispirato Darwin. Sembra infatti che in alcuni casi i piccoli attaccati dalle larve emettano cinguettii più forti: in questo modo sono nutriti di più e diventano loro stessi più forti, e in questi casi il tasso di mortalità scende. L’insieme delle specie potrebbe non avere abbastanza tempo per evolvere e adattarsi al pericolo-larve: un intervento pilotato potrebbe aiutarli... tuttavia, se questa fosse una strada obbligata, bisognerà anche valutare attentamente le possibili conseguenze dell'introduzione di nuove specie o dell'eccesso di veleni nell'ambiente.
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