Passa ai contenuti principali

Fiat e l’auto elettrica, una relazione difficile

Mentre molte Case automobilistiche puntano sulla mobilità elettrica, il gruppo Fiat Chrysler, un tempo all'avanguardia, sembra avere altri piani.

fiat-500e-elettrica
La Fiat 500e, in vendita solo negli Stati Uniti.
Lo sviluppo di tecnologie per la mobilità elettrica è da diversi anni uno degli obiettivi di molte Case automobilistiche, con investimenti che si sono trasformati anche in veicoli su strada. In questo panorama manca però l'industria di casa nostra, la Fiat Chrysler.

NON CONVIENE? A parte piccoli costruttori che realizzano vetture elettriche derivate da modelli esistenti, come la vicentina Micro-Vett, nel cui parco macchine compaiono diverse Fiat, l’unica sortita diretta di Fiat Chrysler nel mercato elettrico è rappresentata dalla 500e, modello venduto solo in California. Una scelta obbligata, dovuta alle ferree leggi dello Stato americano, che impone ai costruttori la produzione di una quota di veicoli a zero emissioni (ZEV).

La produzione di veicoli elettrici sembra però molto mal sopportata dalla dirigenza, tanto che lo scorso anno, durante una conferenza a Washington, lo stesso Sergio Marchionne si espresse in modo molto negativo, chiedendo addirittura agli americani di non comprare la 500 elettrica, che all'azienda costa una perdita secca di circa 14 mila dollari per ogni vettura venduta. Secondo Marchionne, non esiste Casa automobilistica, a parte Tesla, che possa affermare di vendere le proprie elettriche con un attivo.


UN'ALTRA STORIA. Sono affermazioni molto forti, certamente basate su elementi "contabili", che esprimono con chiarezza quale sia la linea commerciale di Fiat Chrysler. Eppure, quando era solamente Fiat, l’azienda torinese è stata tra le prime a sperimentare l’installazione di propulsori alimentati a batterie su un modello già in produzione: era la Panda Elettra, presentata nel 1990, dotata di un motore elettrico da 14 kW alimentato da batterie al piombo.

All'epoca, la Panda Elettra riscosse un buon successo di critica, ma aveva troppi punti deboli per avere successo anche su strada. Innanzi tutto il prezzo: oltre 25 milioni di lire, quando con la stessa somma si potevano acquistare auto dal design ben più moderno, comode e ricche di optional. Elettra aveva solamente due posti, poteva arrivare a una velocità massima di soli 70 km/h e l’autonomia era di 100 chilometri, ma solo se percorsi alla velocità costante di 50 km/h. Infine, per la ricarica occorrevano 8 ore.

Fiat Panda Elettra
La Fiat Panda Elettra, presentata nel 1990. | FIAT

La Panda Elettra era il frutto di anni di studi e progetti che rendevano Fiat un'aziende all’avanguardia in questo segmento. Vale la pena ricordare qui la poco nota X1/23, prototipo di citycar a motore elettrico sfornato nel 1978 dal Centro Ricerche Fiat: due posti, spinta da un motore da 13,5 cavalli, alimentato da batterie al piombo che avevano un’autonomia di 70 chilometri a velocità costante di 50 km/h. Poteva arrivare a non più di 75 km/h con un'accelerazione da vera lumaca: da 0 a 400 metri in 30 secondi.

Un esemplare del cogeneratore Fiat conservato al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. | MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI DI MILANO
LA 127 CHE FA DA GENERATORE. Alla fine degli anni '70 Fiat era impegnata anche sul versante dell'ottimizzazione energetica, con il progetto Totem (Total Energy Module), primo cogeneratore brevettato in Italia dall’ingegnere Mario Palazzetti e realizzato nel Centro Ricerche Fiat nel 1977.

Il dispositivo permetteva di ottenere calore ed energia elettrica sfruttando il motore da 903 cc della Fiat 127, alimentato a gas o biogas. La potenza elettrica generata era di 15 kW, sufficienti - in quel periodo - a soddisfare il fabbisogno di una decina di appartamenti, mentre le 33.500 chilocalorie all’ora recuperate dal calore del motore potevano fornire acqua calda e riscaldamento per un paio di unità abitative.

Non ci furono purtroppo mai impieghi estesi di Totem, nonostante l’idea fosse davvero all’avanguardia e il sistema molto efficiente. Talmente interessante che, nel 2010, Volkswagen ha iniziato a realizzare delle mini-centrali che sfruttano il lavoro di un motore a metano della Golf, funzionando esattamente come il Totem di Palazzetti. E in Germania sembra siano ampiamente utilizzate.

IN CONTROTENDENZA. Negli anni successivi al progetto Panda Elettra, Fiat ci riprovò con la Cinquecento e la Seicento Elettra, con gli stessi risultati negativi, presentando parallelamente vari altri esperimenti e concept che guardavano anche all’ibrido, ma senza reali sbocchi commerciali.

Adesso, a fronte a una tendenza globale che vede case come Nissan-Renault, Toyota-Lexus, Bmw e il gruppo Volkswagen proporre modelli elettrici e ibridi, Fiat Crysler sembra seguire la strada della mobilità tradizionale. Un percorso che appare in controtendenza, nonostante la tradizione di avanguardia.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sbriciolare quel record