Passa ai contenuti principali

Hubble e l'acqua sugli esopianeti gassosi

Risolto il mistero dell'acqua mancante su alcuni pianeti gioviani caldi: è sempre stata lì, ma era nascosta da uno spesso strato di nuvole e foschia atmosferica.

hubble-esopianeti-nubi
Una raffigurazione artistica dei pianeti studiati da Sing e colleghi. Li vediamo in scala: il più piccolo, HAT-P-12b, è grande più o meno come Giove; il più grande, WASP-17b, quasi il doppio.
Lo sforzo congiunto di Hubble e Spitzer ha permesso di studiare per la prima volta nel dettaglio l'atmosfera di 10 esopianeti gioviani caldi, giganti gassosi molto vicini alla propria stella e pertanto difficili da osservare con attenzione.

C'È, MA NON SI VEDE. Lo studio pubblicato su Nature ha dato risposta a una domanda che da tempo tormentava gli astronomi: e cioè per quale motivo su molti di questi mondi extrasolari non si trovasse traccia d'acqua, indispensabile per la loro formazione. Per i ricercatori dell'Università di Exeter (Gran Bretagna) che hanno coordinato il lavoro, la presenza d'acqua sugli alter ego, apparentemente asciutti, di Giove è semplicemente celata da nuvole e foschia atmosferica.
GIOCO DI SQUADRA. I gioviani caldi sono pianeti gassosi che orbitano in prossimità del proprio astro: è proprio il bagliore delle stelle madri a confondere le osservazioni. Finora, Hubble ne aveva studiati nel dettaglio soltanto tre, trovando molta meno acqua di quanto stimato. Ed è qui che entra in gioco Kepler. «Per la prima volta abbiamo avuto una copertura di lunghezze d'onda sufficiente a comparare le diverse caratteristiche tra un pianeta e l'altro» dice David Sing, primo autore.

UNA COPERTA DI NEBBIA. Quando un esopianeta transita davanti alla sua stella, la sua atmosfera lascia sulla luce dell'astro un'"impronta" unica, che rivela le caratteristiche chimiche e le componenti della sua atmosfera. Studiandola, gli scienziati hanno dedotto le molecole essenziali (incluse quelle d'acqua) delle varie atmosfere, distinguendo tra mondi nuvolosi o privi di nuvole. Si è visto così che le atmosfere dei gioviani caldi apparentemente privi d'acqua presentavano nuvole e foschia, che possono nascondere l'acqua alla vista.

«L'alternativa sarebbe stata che questi pianeti si fossero formati in un ambiente privo d'acqua» continua Sing. «Uno scenario "asciutto" che ci avrebbe costretto a ripensare completamente le attuali teorie sulla nascita dei pianeti».

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sbriciolare quel record