Passa ai contenuti principali

Buone Feste! Di che sesso sono le renne di Babbo Natale?

Un po' di analisi scientifica della tradizione di Babbo Natale. Senza voler togliergli poesia, ma solo per augurarvi buone feste.

h_00479792_preview
Le renne di Babbo Natale descritte dal poema A visit from St. Nicholas del 1823 hanno nomi prettamente maschili (Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donner e Blitzen), due dei quali (Donner e Blitzen), derivano da parole di origine tedesca e significano rispettivamente “tuono” e “fulmine”. A questi si aggiunge la celebre Rudolph dal naso rosso, personaggio inventato dallo scrittore Robert L. May nel 1939. In realtà si tratta probabilmente di renne femmine o di castrati.

Secondo l’Alaska Department of Fish and Game, infatti, i maschi perdono le corna in inverno (mentre le femmine in primavera): nella rappresentazione popolare della slitta, però, le hanno.
IN FORMA PER LA CONSEGNA. Non è però impossibile che una renna maschio mantenga le corna fino a dicembre. Secondo Greg Finstad, che gestisce il programma di ricerca relativo alle renne presso la University of Alaska Fairbanks, potrebbe anche trattarsi di castrati. Per trainare la slitta sarebbero da preferire perché mantengono la loro condizione fisica ottimale: le renne non castrate, invece, reduci dalla stagione degli amori, sarebbero troppo magre e provate per trainare una slitta.

Come fa Santa Claus a consegnare quasi 2 miliardi di regali in poco più di un giorno? Abbiamo fatto qualche calcolo concreto. Quanto abbiamo scoperto ve lo raccontiamo nel numero 279 di Focus. Scopri l'anteprima. Focus è anche su iOS - Android - Amazon -Zinio (web). E per non perderti nessun numero abbonati qui.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di