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Due nuovi, enormi pianeti nel Sistema Solare: sono loro a perturbare l'orbita di Plutone?

Ci sono due pianeti grandi come Nettuno al di là di Plutone? L'annuncio della scoperta e le perplessità di molti ricercatori.

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Secondo due ricerche ancora al vaglio della comunità scientifica, oltre Plutone esisterebbero due grandi pianeti.
Sono decenni che gli astronomi scrutano il cielo alla ricerca di un ipotetico pianeta x che esisterebbe al di là di Plutone. Questo perché l’orbita del pianeta nano sembra perturbata, probabilmente da un oggetto che sta molto al di là della sua orbita.

Una ricerca che ha i suoi perché e i suoi riscontri. Quando per lo stesso motivo si cercava "qualcosa" oltre Urano, per esempio, si scoprì Nettuno (1846); e quando si cercò che cosa alterava l’orbita di quest’ultimo, si scoprì Plutone (1930). Ma erano altri tempi, e gli strumenti erano molto meno sofisticati di quelli odierni.

La Fascia di Kuiper è la "cintura" composta dai miliardi di piccoli oggetti che circondano il Sistema Solare. Plutone, la cui orbita interseca la cintura, può essere considerato l'ultimo pianeta (nano) del Sistema Solare o il primo degli oggetti della Fascia di Kuiper.
Negli ultimi anni la ricerca di oggetti oltre Plutone ha portato alla scoperta di un migliaio di pianetini (e si pensa che possano essere 100.000), alcuni grandi più o meno come Plutone (cioè del diametro di circa 2000 km) che formano la Cintura (o Fascia) di Kuiper, una regione che si estende da 30 a 50 UA dal Sole (la distanza Sole-Terra è, per convenzione, 1 unità astronomica).

Finora non si sono osservati pianeti di grandi dimensioni, ma proprio in questi giorni ricercatori svedesi e messicani hanno sottoposto alla prestigiosa rivista Astronomy & Astrophysics i risultati di una serie di osservazioni che sembrano indicare l'esistenza di ben due pianeti x. La rivista non ha ancora pubblicato la ricerca (che adesso è al vaglio di una commissione di esperti), ma intanto l'annuncio sta facendo il giro del mondo, rilanciato da pubblicazioni di buon livello.


Uno dei "candidati x", chiamato Gna (dal nome di una dea nordica), sarebbe stato osservato in un'area del cielo in direzione di W Aquilae (stella variabile nella costellazione dell'Aquila), mentre l'altro, ancora senza nome, sarebbe in direzione di Rigel (Alpha Centauri: vedi Il cielo del mese su Focus.it). Lo strumento usato per rilevarli è l’Atacama Large Millimeter Array (Alma), un radiotelescopio che si trova nel deserto di Atacama, in Cile.

Una delle utlime immagini della superficie di Plutone, giunta a Terra il 10 dicembre 2015 (cliccate sull'immagine per ingrandirla). Le caratteristiche di questo pianeta sono molto diverse da quelle che ci si aspettava: che cosa potrebbero riservare pianeti grandi come Nettuno, se davvero esistono al di là di Plutone? | NASA

Prima ancora di essere ufficialmente validata, la scoperta è già sottoposta a numerose critiche, in particolare perché i due oggetti in questione sarebbero stati "visti" solamente un paio di volte e si muoverebbero ad una elevata velocità. In base ai dati noti al momento attuale, Gna potrebbe essere un pianeta grande come Nettuno, una stella bruna grande come Giove oppure... un oggetto di circa 200 chilometri di diametro tra Saturno ed Urano. E questo vale anche per il secondo oggetto x.

Per capire se si tratta di piccoli oggetti vicini o di grandi oggetti lontani, se non addirittura di un rumore non ancora identificato - e magari prodotto dal radiotelescopio stesso - sarebbero necessarie ancora molte osservazioni, a meno che la ricerca non sia più completa di quanto anticipato e che Astronomy & Astrophysics non la giudichi perciò sufficiente a dimostrare l’esistenza dei due pianeti. Per adesso è dunque ancora un "mistero", ma se la scoperta venisse confermata... bisognerebbe proprio andarci, per osservarli da vicino.

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