Passa ai contenuti principali

I geni che tengono in forma i nonni

Scoperti dagli scienziati: si sarebbero evoluti come forma di protezione dal declino cognitivo.

cor_42-25432800
La nostra specie è una delle poche che vive a lungo dopo la fase della riproduzione.
Le nonne sono un mistero da un punto di vista evolutivo: vivono fino alla vecchiaia, molti anni dopo aver superato l’età adatta per fare figli, un fatto che le differenzia dalle femmine della maggioranza delle altre specie, che muoiano poco dopo aver portato a termine il loro compito riproduttivo.

Ma c’è una teoria – la cosiddetta “ipotesi della nonna” - che permette di riconciliare questa apparente stranezza: aiutando le mamme nel prendersi cura dei figli, le prime nonne in realtà lasciavano più tempo alle giovani per generare altra prole, e quindi indirettamente favorivano la trasmissione dei propri geni. Per occuparsi dei nipoti, però, nonne (e nonni) devono anche essere in forma, fisicamente e di testa.

Un gruppo di ricercatori dell’Università della California a San Diego fornisce una plausibile spiegazione di come questo sia potuto avvenire: in uno studio uscito sulla rivista Pnas gli scienziati illustrano la scoperta di un insieme di geni che assicurano la sopravvivenza in salute dei nonni e garantiscono che il loro compito di cura dei nipoti possa essere portato a termine con successo.


| NORBERT SCHAEFER/CORBIS
UOMINI VS SCIMPANZÉ. I ricercatori ci sono arrivati per caso, studiando un gene, il CD33, che aiuta a controllare la risposta dell’organismo all’infiammazione e alle infezioni, e che è stato anche collegato al morbo di Alzheimer: una sua variante sembra proteggere dalla malattia, un’altra favorirla. Gli scienziati hanno confrontato la frequenza di queste due varianti e di quelle di diversi altri geni associati con malattie della vecchiaia come la demenza o l’ipertensione sia negli esseri umani sia negli scimpanzé e in altre scimmie: mentre i livelli delle varianti che predispongono alle malattie sono presenti in ugual misura in uomini e animali, quelli delle varianti protettive sono molto più alti nelle persone, di tutte le etnicità.

SUPER-NONNE. Insomma, come ha commentato Ajit Varki, uno dei ricercatori autori dello studio, “le nonne sono così importanti che abbiamo anche sviluppato geni per proteggere le loro menti”.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ri...

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano ...