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Mezzo pianeta è sotto l'influenza di El Niño

El Niño è particolarmente violento: l'Oceano Pacifico si trova 2 °C sopra la media, e da una parte all'altra del mondo si verificano siccità, alluvioni e incendi senza precedenti.

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El Niño: incendi senza precedenti lungo le regioni costiere dell'Asia. In questa immagine da satellite si vedono le colonne di fumo.
Da tre mesi a questa parte la temperatura di una vasta area dell’Oceano Pacifico è di 2 °C sopra le medie. La causa è un evento di El Niño particolarmente forte. El Niño è un fenomeno naturale, risultato dell’interazione tra l’oceano e l’atmosfera nell’area centro-orientale del Pacifico che si verifica generalmente verso la fine dell’anno solare, con la massima intensità tra ottobre e dicembre e spesso si trascina fino al primo trimestre dell’anno successivo.

Il fenomeno non si verifica ogni anno, ma a intervalli che possono andare dai tre ai sette anni. Gli ultimi eventi molto forti si sono verificati nel 1972-73, nel 1982-83 e nel 1997-98. «Quando capita un evento, lascia dietro sé gravi siccità e devastanti inondazioni in tutta l’area tropicale e subtropicale del pianeta, e quello che si sta verificando adesso è sicuramente il peggiore da 15 anni a questa parte», rivela Michel Jarraud, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale, che aggiunge: «Questa volta però siamo più preparati ad affrontarlo rispetto al passato, sia per ciò che riguarda le ricadute sull’agricoltura, sia per la pesca e la salute delle persone.»

In questo disegno dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale le possibili ricadute di El Niño: warm = più caldo della media; dray = siccità; wet = maggiore piovosità; cool = più freddo del normale. | WMO

I CORALLI. Quello che ancora non è chiaro ai ricercatori è quanto El Niño possa influenzare i cambiamenti climatici e viceversa: come agisce sul riscaldamento dei mari? E sulla perdita di ghiacci al Polo Nord?

I ricercatori hanno trovato una serie di sicure correlazioni tra l'evento e alcuni fenomeni, come lo sbiancamento dei coralli iniziato nel nord del Pacifico nell’estate del 2014 e poi esteso all'intero Pacifico e fino all'Oceano Indiano.

Piogge e inondazioni si stanno verificando in tutta l'area orientale delle Americhe, soprattutto meridionali.
Il Noaa prevede che entro la fine del 2015 il 95 per cento delle barriere coralline di questi oceani avrà subito delle alterazioni.

El Niño sembra aver influenzato anche i cicloni, togliendo intensità a quelli dell’Oceano Atlantico e attorno all’Australia, intensificando invece quelli che si verificano al nord dell’Oceano Pacifico. E ancora, ha portato un'intensa siccità nel Sud-Est Asiatico, causando incendi con pochi precedenti e cappe di fumi su vaste aree.

AFRICA E MEDITERRANEO. Anche l’Africa orientale sembra essere influenzata da El Niño: in questi mesi si stanno registrando importanti precipitazioni nel Corno d’Africa, mentre nel sud le precipitazioni sono decisamente inferiori alle medie. Stando ad alcuni studi anche l’area mediterranea potrebbe essere influenzata da El Nino, ma non c’è accordo su quali possano essere le conseguenze.

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