Passa ai contenuti principali

Sette bufale sul riscaldamento globale

Non esiste, dipende dal Sole, scienziati venduti... Le più comuni sciocchezze che potrebbe capitarvi di leggere sul tema del global warming, confutate una ad una.

con_h_16.14730643_web
Una piscina di ghiaccio sciolto sulla calotta glaciale della Groenlandia, una delle distese di ghiacci che più sta subendo gli effetti del global warming.
Sul tema del riscaldamento globale circolano bufale e falsi scientifici che distorcono l'informazione sulla situazione del nostro habitat, la Terra. Per meglio inquadrare i temi in discussione alla conferenza sul clima di Parigi (COP 21), sgombriamo il campo dalle più comuni obiezioni degli "scettici dei cambiamenti climatici".

1. IL GLOBAL WARMING SI È FERMATO NEL 1998. DA ALLORA, LE TEMPERATURE SONO AUMENTATE DI POCO...
Questa argomentazione prende spunto da un report dell'Hadley Center(uno dei più autorevoli centri di ricerca inglesi sui cambiamenti climatici) che mostra un incremento della temperatura media terrestre di 0,02 °C per decade, dal 1998 al 2008.

Gli scettici sbandierano questi dati per sostenere che, in fondo, la temperatura del Pianeta non è poi cresciuta di così tanto negli ultimi anni. Ma il lavoro dell'Hadley Center non prendeva in considerazione l'Artico, dove le temperature sono aumentate in modo significativo nel periodo più recente della storia del clima. Il nostro secolo vanta anche il triste primato degli anni più caldi di sempre. Il 2014 è risultato l'anno più caldo dal 1850 ad oggi, e il 2015 è pronto a strappargli il primato.
2. IL GLOBAL WARMING È RICONDUCIBILE A VARIAZIONI DELL'ATTIVITÀ SOLARE.
Qualche minima variazione di temperatura di anno in anno può dipendere dall'attività solare (che segue cicli di 11 anni). Ma la quantità di energia liberata dal Sole varia solo dello 0,1%. Inoltre, come spiega Jean Jouzel, climatologo francese, vicepresidente del primo gruppo di lavoro dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, il principale gruppo di studio sui cambiamenti climatici), «se il Sole governasse il global warming, l'intera colonna atmosferica ne sarebbe affetta. Invece, si sta verificando un riscaldamento degli strati inferiori e un raffreddamento della stratosfera. Una prova del ruolo giocato dal peggioramento dell'effetto serra».

La cappa di smog sopra a Parigi. | MARIO FOURMY/LAIF/CONTRASTO

3. CI SONO MOLTE INCERTEZZE NEI MODELLI CHE DOVREBBERO DIMOSTRARE IL GLOBAL WARMING: I MODELLI CLIMATICI NON SONO SUFFICIENTEMENTE ACCURATI.
I modelli climatici sono previsioni, e come tali vanno presi: non sono perfetti. Tuttavia sono sviluppati e perfezionati da anni, e messi alla prova su fenomeni climatici del passato, sui quali hanno dimostrato di funzionare correttamente. Si presume che se sono in grado di spiegare fluttuazioni climatiche del passato, possano prevedere anche scenari climatici futuri.

La discrepanza tra previsioni e osservazioni è legata per lo più alle eruzioni vulcaniche e all'attività solare. Se si escludono questi eventi intermittenti ed estemporanei, gli sviluppi a lungo termine dei fenomeni climatici combaciano quasi perfettamente con le previsioni elaborate dai modelli climatici.

4. GLI SCIENZIATI DELL'IPCC SONO PAGATI DAI GOVERNI: C'È CONFLITTO DI INTERESSE.
Questa è un'obiezione che non si spiega, dati le politiche insufficienti intraprese finora per contenere le emissioni di gas serra e le realistiche aspettative, tenuto conto degli interessi economici e politici, che possiamo avere sulla COP21.

In ogni caso, gli esperti dell'IPCC non sono pagati affatto. Solo il 30% dell'organico del gruppo di lavoro intergovernativo è permanente; gli altri 831 membri (selezionati tra 3000 candidati) sono volontari che devono dedicare alle ricerche sul clima l'equivalente di 4-5 mesi, e a titolo gratuito. Per garantire una pluralità di punti di vista, i membri dell'IPCC sono spesso sostituiti: tra il quarto e il quinto rapporto, per esempio, è cambiato il 69% degli scienziati.

5. MOLTI EMINENTI SCIENZIATI SONO SCETTICI DEL RISCALDAMENTO GLOBALE. QUINDI, SUL TEMA C'È TUTTORA UN ACCESO DIBATTITO SCIENTIFICO IN CORSO.
Non c'è più alcun dibattito sulla realtà del global warming, almeno non all'interno della comunità scientifica. Per il 90% degli scienziati l'innalzamento delle temperature rappresenta un problema allarmante, e il 97% di loro attribuisce questo cambiamento alle attività umane.

Siccità e caldo record favoriscono i grandi incendi, che distruggono la vegetazione - nostra principale alleata contro la CO2. | DEPARTMENT OF FIRE AND EMERGENCY/CONTRASTO

6. IL GLOBAL WARMING È UN FENOMENO NATURALE: È GIÀ ACCADUTO IN PASSATO.
Il clima è una realtà complessa, condizionata da molte variabili: eruzioni vulcaniche, attività solare e correnti marine hanno importanti effetti su di esso, soprattutto nel breve-medio termine, e tavolta anche nel lungo periodo. Ma è la prima volta che le attività umane risultano il principale fattore responsabile dei cambiamenti climatici. Non era mai accaduto in passato.

7. IL GLOBAL WARMING HA ANCHE ASPETTI POSITIVI (AVREMO INVERNI PIÙ MITI!).
Un inverno mite può avere conseguenze positive nel breve termine - per esempio, per il minore consumo di combustibili fossili impiegati per il riscaldamento - ma chi gioisce per le calde giornate invernali non vede più in là del proprio naso.

Una successione di inverni troppo miti può nuocere alla qualità delle coltivazioni, perché riduce le falde freatiche e impoverisce i terreni. Le perenni primavere possono mettere in ginocchio interi ecosistemi, impoverendo la dieta di molte specie e favorendo la diffusione di malattie: il freddo infatti tiene a bada la diffusione degli insetti, principali veicoli di infezioni.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ri...

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano ...