Analizzando i dati rilevati da vari strumenti a bordo del lander Philae il centro aerospaziale tedesco ha ricostruito il lungo atterraggio di Philae.
È trascorso poco più di un anno dal 12 novembre 2014 quando la sonda dell’Esa Philae, dopo essersi staccata dal ventre della sonda-madre Rosetta, scendeva con un volo libero, ossia senza motori di frenaggio, sulla superficie della cometa 67/P Churiyumov-Gerasimenko.
Tutto andò liscio fino all’atterraggio. Poi, una serie di problemi impedirono al robot di rimanere ancorato sulla superficie come previsto. Iniziò così una serie di rimbalzi che sono stati ricostruiti con grandissima precisione nel video qui sopra.
PERCHÉ RIMBALZÒ? Ciò che impedì a Philae di rimanere bloccato sulla superficie di Agilkia, il nome dato all’area di atterraggio, fu innanzitutto la mancata accensione del piccolo motore posto sulla testa del lander. Accendendosi proprio nel momento dell’atterraggio avrebbe dovuto tenere la sonda ferma e appiccicata al suolo. Anche gli arpioni, posti sulle gambe di Philae, non vennerò attivati e così non riuscirono a bloccare il lander al terreno.
Non si sa perché questi due strumenti così importanti per l’atterraggio non abbiano funzionato. Alcuni ipotizzano che la causa sia il deterioramento provocato dal lungo viaggio dalla Terra alla cometa durato più di 10 anni.
ANCORA NASCOSTO. Sta di fatto che dopo l’atterraggio Philae ha iniziato a rimbalzare sulla cometa e prima di atterrare, forse sarebbe meglio dire precipitare, per l’ultima volta, ha rimbalzato per tre volte sulla superficie. Una serie di situazioni fortuite, soprattutto la debolissima gravità della cometa, hanno impedito a Philae di distruggersi e di fermarsi in un anfratto della regione chiamata Abydos. Ancora oggi, nonostante i ripetuti tentativi di localizzare con precisione la sua posizione, non si è comunque riusciti ad individuarlo.
IL VIDEO. Ora però il DLR, il centro aerospaziale tedesco, è riuscito a ricostruire in dettaglio i momenti drammatici di quell’atterraggio, dal primo impatto fino all’ultimo e ha ricostruito in un video quelle fasi drammatiche per il lander. Ci è riuscito utilizzando e analizzando tutti i dati arrivati da Philae, dalle immagini ai rilevamenti del magnetometro di bordo e degli strumenti che hanno rilevato il movimento di Philae stesso. In questo video si può vedere la ricostruzione della serie di rimbalzi e dell’atterraggio definitivo.
Commenti
Posta un commento