Passa ai contenuti principali

I capelli della Terra e del sistema solare

Secondo una ricerca ogni pianeta del sistema solare interagisce con la materia oscura presente nell’Universo dando origine a “peli” che si allungano nello spazio per milioni di chilometri

pia20176_main
La Terra sarebbe circondata da filamenti di materia oscura che si allungano per milioni di chiliometri. La radice dei capelli di materia oscura sarebbero composti da materia oscura con una densità di un miliardo di volte superiore alla media
Vista da una civiltà aliena con mezzi diversi dai nostri, la Terra e l’intero sistema solare potrebbero apparire avvolti da una parrucca pelosa. I capelli sarebbero in realtà composti da filamenti di materia oscura che noi non riusciamo a osservare. È la tesi, molto affascinante, avanzata da Gary Préseau, ricercatore del JPL di Pasadena, e pubblicata su Astrophysical Journal

La maggior parte egli astrofisici è ormai concorde nell’affermare che l’Universo è composto da tre elementi fondamentali:
  1. la materia ordinaria, quella che compone tutto ciò che vedono i nostri occhi, dagli esseri viventi alle stelle più lontane e che costituisce il 5 percento dell’Universo;
  2. l’energia oscura, un termine coniato per indicare quel qualcosa che accelera l’espansione dell’Universo. Senza ipotizzare questa forza il Cosmo dovrebbe espandersi a una velocità molto inferiore). Secondo le stime tale forma di energia che costituisce  il 72 percento dell’Universo;
  3. e infine dovrebbe esserci la materia oscura che costituisce il rimanente 23 percento. Così come l’energia oscura, anche la materia oscura non è mai stata catturata dall’uomo e dunque la sua composizione rimane tutt'ora un mistero. Sappiamo però che deve essere costituita da particelle, perché agiscono gravitazionalmente anche sulla materia ordinaria. 
Secondo diverse ricerche condotte dagli Anni Novanta ad oggi, la materia oscura formerebbe flussi di particelle a “grana fine” che si muoverebbero come dei fiumi all’interno della nostra galassia con la sua stessa velocità di rotazione.

Le radici dei capelli di materia oscura inizierebbero a circa un milione di chilometri dalla superficie terrestre. | NASA

COSÌ SI FORMA LA PARRUCCA. Préseau si è chiesto: «Quando la materia oscura interagisce con un sistema solare come il nostro, che cosa succede?» Applicando un sofisticato modello matematico, Présau ha ricostruito la situazione, ottenendo un intrigante risultato.

L’interazione della materia oscura con la Terra formerebbe una specie di capigliatura che circonda il pianeta, dove le radici dei capelli sarebbero composta da particelle di materia oscura con una densità di circa un miliardo superiore alla media.

Questi "peli" partirebbero da circa un milione di chilometri dalla superficie terrestre, per estendersi nello spazio per circa un altro milione di chilometri. Secondo le sumulazioni di Préseau non sarebbero molto spessi e quindi la Terra apparirebbe con una capigliatura molto rada.

La densità dei "peli" di materia oscura attorno a Giove sarebbero di almeno mille miliardi di volte superiore a quelli terrestri. | NASA
PER STUDIARE GLI ALTRI PIANETI. La stessa situazione l’avrebbero anche gli altri pianeti. Giove, per esempio, avrebbe "peli" con una densità di particelle di materia oscura di almeno mille miliardi di volte superiore a quella della Terra.

Durante la ricerca Préseau ha potuto rilevare che la materia oscura formerebbe dei “nodi” in prossimità degli strati in cui è suddiviso il pianeta, una scoperta che potrebbe essere di grande aiuto per studiare la struttura di pianeti e satelliti del nostro sistema solare di cui si conosce ancora molto poco del loro interno. “Se potessimo individuare anche una sola delle radici dei capelli di materia oscura che ci circonda – ha detto Préseau – potremmo mandarvi una sonda per studiare da vicino la composizione delle particelle di materia oscura e forse riusciremmo a capire la sua vera natura”. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ri...

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano ...