Passa ai contenuti principali

Venere, Giove e Marte in una rara congiunzione

In scena in questi giorni, poco prima dell'alba, una delle danze planetarie più spettacolari dell'anno: come e quando osservarla al meglio.

vegioma
Venere, Giove e Marte fotografati prima dell'alba, il 25 ottobre in Polonia.
Un affascinante triangolo di luci sta tenendo col naso all'insù gli astrofili del nostro emisfero. Venere, Giove e Marte sono visibili, già da qualche giorno e fino a fine mese, in una rara congiunzione planetaria osservabile ad occhio nudo. Il momento ideale per ammirarli è poco prima del sorgere del Sole, quando i tre formano uno stretto triangolo alto nel cielo ma c'è ancora buio a sufficienza. La prossima volta che le loro orbite li porteranno - apparentemente  - così vicini sarà nel 2021.
COME DISTINGUERLI. Per vederli occorre guardare verso est, ad occhio nudo, con un binocolo o un piccolo telescopio, tra le 5:30 e le 5:45 del mattino. Venere appare 12 volte più brillante di Giove, la seconda luce più intensa delle tre. Marte è circa 250 volte meno luminoso di Venere e per vederlo è necessario alzarsi un'ora prima dell'alba. Il giorno migliore per ammirarli sarà giovedì 29 ottobre, quando Venere sembrerà passare tra gli altri due pianeti.

EVENTO. La congiunzione tra due pianeti è un fenomeno che capita più volte all'anno, ma quella fra tre, e per giunta visibile ad occhio nudo, è un evento più raro. Se si fosse verificata tra Urano, Nettuno e Saturno sarebbe stato impossibile ammirarla senza strumenti ottici.

Inoltre, è sempre meglio ricordare che la congiunzione è un effetto prospettico: i tre pianeti sono in realtà tutt'altro che vicini (per esempio, Marte e Venere distano in media quasi 120 milioni di km). Se ci sembrano vicini è a causa della posizione che in questo momento occupano lungo le loro orbite. 

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sbriciolare quel record