Passa ai contenuti principali

La conta dei nei per prevenire il melanoma

La presenza di più di 11 nei sul braccio destro segnala una maggiore quantità totale di queste macchie sulla pelle. E, con essa, un rischio più alto di melanoma. Ma non fatevi prendere dal panico. Si tratta di un metodo semplice per tenre sotto controllo il nostro stato di salute.

corbis_42-56852737
Controllo periodico dei nei: una buona abitudine.
Un semplice check up può aiutare a stimare il numero di nei presenti sul proprio corpo, indicando se si è più o meno a rischio di incorrere in un melanoma, la forma meno frequente ma più pericolosa di tumore della cute. La presenza di più di 11 nei sul braccio destro indicherebbe una probabilità più alta rispetto alla media di sviluppare questa lesione.

Lo studio pubblicato sul British Journal of Dermatology potrebbe fornire ai medici di famiglia uno strumento in più nella lotta al melanoma, di cui solo in Italia si registrano ogni anno 10 mila nuovi casi. 

CONTROLLI A CAMPIONE. Il numero di nei è uno dei più importanti indicatori di rischio del melanoma, benché soltanto il 20-40% di questi tumori derivi dal peggioramento di nei preesistenti. Contare tutte le piccole macchie presenti sul proprio corpo può risultare impegnativo e da anni i dermatologi sono alla ricerca di una ridotta porzione di cute che possa servire da "campione" per questa valutazione.

CORRELAZIONE. I ricercatori del King's College di Londra hanno studiato i dati relativi ai nei di 3.594 donne, gemelle caucasiche che per otto anni si erano sottoposte a screening di nei e lentiggini in 17 parti del corpo. Il numero di nei presenti sul braccio destro delle donne è risultato il fattore maggiormente predittivo del numero di nei totali sulla pelle. 

DOVE GUARDARE. Nelle donne con più di 7 nei sul braccio destro si è riscontrato un rischio nove volte più alto di avere più di 50 nei sull'intero corpo; quelle con più di 11 nei sul braccio sono più predisposte ad averne oltre 100 in totale, e sono quindi più a rischio di melanoma. La regione di cute sopra al gomito destro, e quella che riveste gambe e schiena (quest'ultima soprattutto negli uomini) sono particolarmente predittive del numero totale di nei.

NIENTE PANICO. Insomma l'attenzione è d'obbligo, ma è bene evitare allarmismi. Gli esperti ricordano che la maggior parte dei nei è di natura benigna, e che a preoccupare devono essere soprattutto i cambiamenti di forma, colore e dimensione di queste macchie.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sbriciolare quel record