In assenza di gravità, una speciale tuta esercita sul corpo degli astronauti il peso normalmente imposto dalla massa corporea sulla Terra.
Settembre 2015: l'astronauta Andreas Mogensen (Esa) a bordo della Iss per una missione di 10 giorni indossa la dermotuta sperimentale.
Un tuta per ridurre gli effetti debilitanti dell'assenza di gravità a bordo della Stazione spaziale internazionale è stata sperimentata per una decina di giorni dall'astronauta dell'Agenzia spaziale europea Andreas Mogensen durante una missione di breve durata (10 giorni).
Nell'aspetto la tuta è simile a quelle che indossano ciclisti e nuotatori, ossia quelle che si adattano perfettamente al corpo per ridurre l'attrito con l'aria o l'acqua. Ma la dermotuta spaziale (SkinSuit), nata da un'idea di James Waldie, ingegnere aerospaziale presso la Rmit Univeristy di Melbourne (Australia), è concepita per dare all'astronauta un carico verticale dalle spalle ai piedi simulando il peso normalmente imposto sulla Terra dalla massa corporea, che "schiaccia" il corpo.
L'assenza di gravità, invece, fa sì che la spina dorsale si allunghi anche di 7 centimetri in 5-6 mesi e questo, oltre al malessere fisico, comporta per gli astronauti, al ritorno a Terra, una probabilità quattro volte superiore di contrarre l'ernia al disco. In più, la mancanza di gravità può far diminuire la massa corporea a un tasso del 2 per cento al mese. La compressione verticale della SkinSuite è progettata per contrastare questi problemi.
MADE IN ITALY. La tuta, fabbricata dalla Dainese, è stata sottoposta a lunghi test prima di essere portata in orbita. Durante i 10 giorni di prova a Mogensen sono stati ripetutamente fatte misurazioni e analisi sull'altezza, sulla pelle (per l'igiene) e sul comfort. I risultati sono ancora in fase di elaborazione.
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