L'uomo fu sepolto nel 1500 a.C. con un corredo funebre di sconcertante ricchezza: il suo ritrovamento è tra le scoperte più importanti compiute in Grecia negli ultimi decenni.
Quel che resta di una collana: parte dei ritrovamenti nella tomba di Pylos.
Ha riposato per 3.500 anni insieme a un corredo di 1.400 oggetti preziosi. Ma ora per un antico guerriero di Pylos, una storica città sulla costa sudoccidentale della Grecia più volte citata nei poemi omerici, è venuto il tempo della ribalta. La sua tomba è stata scoperta quest'estate, quasi per caso, dagli archeologi dell'Università di Cincinnati (USA).
Ora ne è stato reso noto il contenuto: una collezione di armi, sigilli e gioielli preziosi definita dal Ministro della Cultura greca "una della scoperte più significative avvenute nel paese negli ultimi 65 anni", e che potrebbe raccontare molto sulle origini della civiltà europea.
CORREDO. Attorno allo scheletro dell'uomo, un soldato di 30-35 anni sepolto a circa 1,5 m di profondità, sono stati rinvenuti una spada di bronzo con elsa in avorio ricoperta d'oro, un pugnale con impugnatura in oro, uno specchio in bronzo con manici in avorio e una placca in avorio con la raffigurazione di un grifone.
Intorno, brocche, tazze e catini in argento e bronzo completano il corredo, che non contempla neanche una stoviglia in ceramica:«Evidentemente poteva permettersi di snobbare la terracotta» spiega Sharon Stocker, che ha guidato la spedizione.
Accanto alle ossa sono state trovate anche un migliaio di perle di ametista, diaspro e corniola - i resti di antiche collane - e una cinquantina di sigilli in pietra con incise figure di divinità minoiche, leoni e tori.
IDENTITÀ MISTERIOSA. «Non è la tomba del leggendario re Nestore, che guidò il contingente di forze greche a Troia nell'Iliade di Omero. Né quella del figlio Neleo. Ma precede quell'epoca di 200-300 anni» chiarisce Stocker.
L'uomo sepolto con tali onori - forse un re, un potente guerriero o un commerciante - dovette rivestire un ruolo importante in un momento in cui quella parte della Grecia iniziò a intrecciare strette relazioni con la civiltà minoica, la cultura cretese dell'Età del Bronzo. Molti dei manufatti ritrovati nella tomba sono infatti confezionati con tecniche per lo più sconosciute in Grecia nel XV secolo a.C..
PUNTO DI CONTATTO. In pratica gli oggetti con cui è sepolto il guerriero provengono dalla cultura minoica, ma il luogo di sepoltura - la città di Pylos - appartiene a quella micenea (la cultura greca che in seguito ebbe il sopravvento sull'isola di Creta). Poiché la civiltà cretese è considerata la più antica e fiorente civiltà mediterranea, il guerriero del grifone - come è stato soprannominato l'uomo - potrebbe aver fatto da ponte tra le due importanti culture.
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