Lo scorso mese di Settembre su Facebook hanno debuttato i video a 360°, che consentono agli utenti di effettuare delle vere e proprie esplorazioni all'interno dei filmati semplicemente muovendo il dispositivo. In un post pubblicato sul blog ufficiale, però, la compagnia di Zuckerberg ha voluto spiegare il processo di sviluppo di questa feature.
Un processo non certo facile, nel corso del quale gli ingegneri hanno incontrato diversi problemi come quello della distorsione delle immagine. Per evitare la realizzazione di filmati che sembrano essere usciti da una specie di cubo deformato, il team ha creato un filtro che utilizza un metodo comune, denominato “Cube Mapping”. Questo divide in sei quadrati un frame per formare un cubo: la parte superiore ed inferiore vengono compressi del 25% in due immagini, mentre la parte centrale costituisce il 50% ed è divisa in quattro.
Il filtro avvolge queste sei parti in una specie di sfera virtuale, ed ogni quadrato riempie il cubo in ogni direzione possibile: su, giù, sinistra, destra, davanti e dietro. Ciò consente a Facebook di rendere i fotogrammi più facili da visualizzare in quanto compressi del 25%. Questa diminuzione dei pixel influisce anche sui tempi di caricamento ed elaborazione, ecco perchè il social network è in grado di visualizzare e produrre video a 360° in fretta. Tutto ciò è chiaramente aiutato anche da un sistema di codifica più veloce.
Facebook, come già rivelato dall'amministratore delegato della compagnia, sta puntando molto sulla realtà virtuale in quanto secondo Zuckerberg “si tratta della prossima grande piattaforma di calcolo e comunicazione”. Un'affermazione confermata anche dall'acquisizione da 2 miliardi di Dollari di Oculus VR portata a termine lo scorso anno.
Gli ingegneri Evgeny Kuzyakov e David Pio, nello stesso post pubblicato, affermano che la tecnologia per il rilevamento automatico dei video a 360° è ancora giovane ed infatti ci sono ancora un sacco di falsi positivi, ma hanno anche affermato che “ci sono molte sfide emozionanti da affrontare. Le risoluzioni più alte, i video in 3D, i video a 360° ottimizzati per la realtà virtuale ed altro. E' un momento molto emozionante per lavorare sui video. Ci auguriamo che l'esperienza costruita oggi sia apprezzata dagli utenti e siamo ansiosi di lanciare nuove caratteristiche in futuro”.
Il filtro avvolge queste sei parti in una specie di sfera virtuale, ed ogni quadrato riempie il cubo in ogni direzione possibile: su, giù, sinistra, destra, davanti e dietro. Ciò consente a Facebook di rendere i fotogrammi più facili da visualizzare in quanto compressi del 25%. Questa diminuzione dei pixel influisce anche sui tempi di caricamento ed elaborazione, ecco perchè il social network è in grado di visualizzare e produrre video a 360° in fretta. Tutto ciò è chiaramente aiutato anche da un sistema di codifica più veloce.
Facebook, come già rivelato dall'amministratore delegato della compagnia, sta puntando molto sulla realtà virtuale in quanto secondo Zuckerberg “si tratta della prossima grande piattaforma di calcolo e comunicazione”. Un'affermazione confermata anche dall'acquisizione da 2 miliardi di Dollari di Oculus VR portata a termine lo scorso anno.
Gli ingegneri Evgeny Kuzyakov e David Pio, nello stesso post pubblicato, affermano che la tecnologia per il rilevamento automatico dei video a 360° è ancora giovane ed infatti ci sono ancora un sacco di falsi positivi, ma hanno anche affermato che “ci sono molte sfide emozionanti da affrontare. Le risoluzioni più alte, i video in 3D, i video a 360° ottimizzati per la realtà virtuale ed altro. E' un momento molto emozionante per lavorare sui video. Ci auguriamo che l'esperienza costruita oggi sia apprezzata dagli utenti e siamo ansiosi di lanciare nuove caratteristiche in futuro”.
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