Un possibile relitto di una missione lunare cadrà il 13 novembre nell'Oceano Indiano. Mai così alta l'attenzione su un pezzo di spazzatura cosmica.
I detriti celesti vicini alla Terra in un'illustrazione artistica.
Segnatevi questa sigla: WT1190F. Tra tre settimane potreste sentirne parlare di nuovo. Si tratta di un detrito spaziale "perduto" largo 1 o 2 metri che il 13 novembre dovrebbe precipitare sulla Terra, impattando nell'Oceano Indiano, a 65 km dalle coste dello Sri Lanka.
È la prima volta che la traiettoria di uno "scarto" cosmico - con ogni probabilità il residuo di una qualche missione spaziale lunare - viene prevista con buona precisione: un'opportunità scientifica unica per studiarne l'ingresso in atmosfera e studiare le procedure di sicurezza attivate dai Near Earth Objects.
BECCATO! WT1190F ha viaggiato inosservato in un'orbita ellittica che arrivava ben al di là di quella lunare fino ai primi di ottobre, quando è stato individuato dai ricercatori del Catalina Sky Survey, un programma che va a caccia di comete e asteroidi la cui traiettoria si avvicini all'orbita terrestre.
All'inizio si sapeva molto poco sul misterioso oggetto celeste, ma incrociando questi dati con quelli di ulteriori osservazioni compiute nel 2012 e nel 2013 e ignorate finora, si è cominciato a costruire l'identikit del proiettile celeste.
CIMELIO STORICO? La sua orbita - che si allunga per una distanza pari a due volte quella che separa la Terra dalla Luna - sembrerebbe indicare un oggetto cavo a bassa densità: forse un residuo dello stadio di un razzo o di un pannello solare di una recente missione lunare; o forse, un piccolo ricordo risalente all'era delle missioni Apollo.
Individuare oggetti simili in un'orbita vicina è molto raro. Finora, ne sono stati rintracciati una ventina, tutti in orbite distanti, ed è impossibile dire quanti ce ne siano intorno alla Terra, o quanti siano stati distrutti per influsso del Sole o della Luna.
OCCASIONE RARA. Parte di WT1190F si disintegrerà in atmosfera, senza danni per i terrestri (anche se, avvertono i ricercatori, non è consigliabile andare a pescare proprio nell'area del previsto impatto). Nel frattempo, speciali navi e aerei attrezzati per questo tipo di osservazioni ne analizzeranno le informazioni spettrali. A differenza degli asteroidi near Earth, i detriti spaziali non sono ancora sufficientemente monitorati.
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