Gli incassi da record e il pentimento dell'autore del libro da cui Spielberg trasse il film. Il segreto della sua spaventosa colonna sonora e la verità della scienza sul pericolo squali. A 40 anni dall'uscita de Lo Squalo abbiamo scoperto che...
La locandina del film Lo Squalo di Steven Spielberg, che uscì nei cinema il 20 giugno del 1975.
Il 20 giugno del 1975 nei cinema americani usciva il film che più di altri avrebbe influito sul rapporto tra noi e la natura: lo Squalo di Steven Spielberg.
Le sue mascelle mostruose (non a caso il film si chiamava Jaws, mascelle), che come una tagliola spuntavano fuori dalle placide acque del Massachusetts (Usa), ancora oggi popolano i nostri incubi. E quelli degli stessi squali, che da allora nell'immaginario collettivo sono diventati il pericolo dei pericoli. Anche se le statistiche dicono il contrario... Ma non è l'unica sorpresa.
1. UN BUON AFFARE. Lo Squalo (Jaws) è costato 9 milioni di dollari e ne ha incassati 471 (pari a 1,9 miliardi di dollari odierni). La produzione non ci credeva poi tanto. E Spielberg fu costretto ad autotassarsi per rigirare una scena che gli stava a cuore.
2. PENTIMENTI. Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Peter Benchley, ispirato a una storia vera (gli attacchi di squali del Jersey Shore del 1916). L'effetto che il film fece sulle persone, generando una psicosi collettiva verso gli squali, non gli piacque. E così Benchley decise di dedicare il resto della sua vita a proteggere gli squali, fino a definirsi "avvocato degli oceani".
Nei primi anni 2000 scrisse un altro libro sugli squali (Squali in pericolo), questa volta, per difenderli. E in un'intervista 2002 a National Geographic, disse che il più grande equivoco che riguardo squali è «la teoria che gli squali prendano di mira gli esseri umani e che siano mangiatori di uomini. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Ogni volta che vediamo la gente in televisione circondata da squali, è sicuro al 99 per cento che gli squali sono stati attirati con un'esca. E si dà una falsa impressione, perché per natura gli squali preferiscono stare lontano dalla gente». Lo scrittore concludeva anche che «se avessi conosciuto allora la vera natura di squali, non avrei scritto il libro». Benchley è morto nel 2006.
Nei primi anni 2000 scrisse un altro libro sugli squali (Squali in pericolo), questa volta, per difenderli. E in un'intervista 2002 a National Geographic, disse che il più grande equivoco che riguardo squali è «la teoria che gli squali prendano di mira gli esseri umani e che siano mangiatori di uomini. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Ogni volta che vediamo la gente in televisione circondata da squali, è sicuro al 99 per cento che gli squali sono stati attirati con un'esca. E si dà una falsa impressione, perché per natura gli squali preferiscono stare lontano dalla gente». Lo scrittore concludeva anche che «se avessi conosciuto allora la vera natura di squali, non avrei scritto il libro». Benchley è morto nel 2006.
3. PRIMATI. Il film vanta diversi record. Per esempio è il primo blockbuster del cinema contemporaneo: accompagnato da spot martellanti e proiezioni in contemporanea in tutti gli Usa e, in seguito, nel resto del mondo, riuscì ad attirare media e spettatori come mosche. È anche il primo film campione d'incassi estivo: prima dello Squalo era impensabile che un film nuovo uscisse in concomitanza con la stagione delle vacanze. In Italia il film uscì in inverno (il 27 dicembre 1975).
4. CATTIVA FAMA. Ma gli squali sono davvero così pericolosi? Sul sito dell'Università della Florida che monitora gli attacchi di squali all'uomo in tutto il mondo si legge che dei "presunti" 130 episodi di interazione tra uomo e squalo che si sono verificati in tutto il mondo nel 2014, solo 72 sono attacchi "non provocati", ovvero incidenti in cui lo squalo attacca le persone senza che venga provocato nel suo habitat. Degli altri 58, 33 attacchi sono stati "provocati", e gli altri sono attacchi a barche e vari incidenti marini. E solo 10 sono stati mortali.
5. STATISTICHE. Un blog americano si è divertito con le cifre. Secondo l'autrice dell'articolo, ci sono decisamente più possibilità di essere presi ad Harvard, vivere più di 100 anni, nascere con un dito in più ed essere colpiti dai frammenti di una meteora (il riferimento è a un incidente del 2013 nel sud della Russia) e fare scala reale al Poker che essere uccisi da uno squalo.
6. SQUALI IN PERICOLO. L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha condotto studi sugli squali e ha scoperto che il 30% delle specie sono sotto minaccia o a rischio estinzione. Il Pew Environment Group lavora per creare santuari per lo squalo, dove non possa essere pescato a Palau, alle Maldive, alle Bahamas e in Honduras. Ogni anno si calcola che vengano uccisi 100 milioni di squali, anche a causa della crescente popolarità culinaria della zuppa di pinne di squalo.
7. NOTE DA INCUBO. Uno degli elementi che contribuì al successo del film fu la colonna sonora di John Williams: un motivetto composto dall’alternanza di due sole note, mi e fa, diventato il leit motiv di ogni pericolo imminente.
Secondo uno studio dell'Università di California, condotto daDaniel Blumstein, in parte dipende dai "rumori non lineari" contenuti nel brano, come le urla dei bagnanti che cercano di sfuggire all'attacco dello squalo.
8. EFFETTI. 40 anni fa, gli effetti speciali erano merce rara: questo spiega perchè lo squalo nella prima ora e venti di film non si vede mai interamente: i 3 squali meccanici del film non funzionavano alla perfezione. Uno si era addirittura inabissato. Così Spielberg cercava di giocare di suspense.
9. EFFETTI/2. Fu usato anche uno squalo vero: ma era decisamente più piccolo del "mostro" che semina terrore durante il secondo tempo del film. Così fu usato un attore di statura più piccola, perché nella proporzione lo squalo sembrasse un bestione di 7,5 metri (invece che 4,2 metri).
10. SET. Il film fu girato nell'isola di Martha’s Vineyard in Massachusetts, che non figura nei luoghi maggiormente popolati di squali degli Usa. Ma molte scene in mare aperto sono ambientate in Australia, dove in dieci anni, tra il 2004 e il 2013 sono stati registrati 110 attacchi di squali all'uomo (di cui 15 fatali).
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