Passa ai contenuti principali

La moto volante in stile Star Wars dell'esercito americano

L'hoverbike è un quadricottero a misura di pilota umano. Lo sta sviluppando un'azienda inglese in collaborazione con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ma avrà anche utilizzi non militari.

hoverbike
Il drone in scala ridotta della "moto volante".
In mancanza di un corrispettivo esatto in italiano, chiamiamola pure moto volante: questo è in fin dei conti la hoverbike, un quadricottero extra large che si pilota come una due ruote. Ci sta lavorando da diversi anni l'azienda inglese Malloy Aeronautics, che adesso si trova molto più vicina a realizzare il suo sogno grazie a un accordo con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

APPLICAZIONI BELLICHE E NON SOLO. Si tratta di un considerevole salto in avanti nella solidità finanziaria del progetto, considerando che finora la società ha condotto lo sviluppo della sua hoverbike foraggiandosi con Kickstater e con la vendita di droni in scala minore.

La moto volante ricorda la 74-Z speeder bike della saga fantascientifica di Guerre stellari. | LUCAS FILM
La moto volante è concepita per sostituire i piccoli elicotteri da una persona in numerose circostanze, e l'interesse dell'esercito americano si spiega con diverse ragioni: è più piccola ed economica, ha costi di manutenzione minori, è più semplice da guidare, permette di muoversi in spazi ridotti e di raggiungere con discrezione luoghi difficilmente accessibili.


Senza contare che può essere smontata e trasportata facilmente (e quindi spedita in scenari di guerra dall'altra parte del mondo) e che è molto più sicura: i rotori sono protetti da una cornice che evita di procurare danni se si entra in contatto con oggetti o esseri umani. L'hoverbike, che può anche essere controllata in remoto senza pilota, si presta quindi per il trasporto delle truppe, di attrezzatura e di rifornimenti, oltre che come piattaforma di sorveglianza e velivolo di recupero e soccorso durante le emergenze.
La moto volante in scala ridotta. | MALLOY AERONAUTICS
IL SEGRETO È NEL DESIGN. Il primo prototipo di hoverbike, costruito a mano dal fondatore Chris Malloy in un garage in Nuova Zelanda, si basava su due sole eliche orizzontali. Una soluzione elegante, ma costosa e complessa da realizzare con le tecnologie oggi a disposizione, il che ha condotto al design attuale (come si può vedere nel video in inglese qui sotto): una doppia coppia di rotori parzialmente sovrapposti, che permettono di ridurre il peso totale e la superficie alare dei velivolo garantendo comunque stabilità e maneggevolezza.


Il prototipo attuale, battezzato P2, è già in grado di sollevare una persona di 100 chili, ma per ora i test si stanno svolgendo senza pilota umano, in modalità drone, per motivi di sicurezza e di limitazioni legali. Nel frattempo la Malloy Aeronautics sta continuando a lavorare sulla sua hoverbike per portarla anche sul mercato, al di là della sua prossima destinazione militare.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di