Secondo gli scienziati dell'ESA, in modo analogo a come sulla Terra si formano i sinkhole, voragini naturali causate dall'azione erosiva dell'acqua.
Una ricostruzione dei mari di Titano in un'immagine della Nasa.
La missione spaziale Cassini-Huygens ci ha rivelato da tempo cheTitano, la più grande luna di Saturno, ospita mari, laghi e fiumi di idrocarburi liquidi. Per gli scienziati, però, il processo geologico all'origine di queste grandi depressioni colme di metano ed etano rimane un rompicapo di difficile soluzione. Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell'ESA (European Space Agency) suggerisce ora che i bacini si formino in modo analogo ai cosiddetti sinkhole, le cavità di tipo carsico che si generano sulla Terra.
FENOMENI DI TIPO CARSICO. Il termine carsismo identifica l'attività chimica che l'acqua esercita sulle rocce, in particolar modo quelle calcaree. Sul nostro pianeta l'erosione di calcare o gesso a opera di fiumi sotterranei o della pioggia che filtra nelle rocce può portate a cedimenti strutturali del terreno, con conseguente formazione di voragini naturali (sinkhole).
TERRA VS. SATURNO. Il tasso di erosione dipende da diversi fattori, quali appunto la composizione chimica delle rocce, la frequenza delle precipitazioni e la temperatura superficiale. Nonostante la Terra e Titano differiscano in molti aspetti, gli scienziati dell'ESA hanno ipotizzato che il meccanismo che porta alla formazione dei laghi sia di fatto simile.
COSA HA FATTO L'ESA. Il team guidato da Thomas Cornet ha cercato di determinare quanto tempo occorre affinché su Titano si formi una depressione. Per farlo ha assunto che la superficie rocciosa sia costituita principalmente da materiale organico e che l'azione chimica sia svolta dagli idrocarburi liquidi. I calcoli hanno inoltre tenuto conto del modello climatico attualmente associato al satellite.
I RISULTATI. Gli scienziati hanno quantificato che ci vorrebbero circa 50 milioni di anni per creare un sinkhole profondo 100 metri nella zona del polo nord di Titano, dove si concentra la maggior parte dei mari di idrocarburi. La stima è in linea con il fatto che la superficie della luna risulta geologicamente giovane.
«Abbiamo confrontato il tasso di erosione del materiale organico a opera degli idrocarburi liquidi su Titano con quello, legato invece all'acqua, dei carbonati e delle evaporiti (sedimenti formatisi dalla deposizione di sali minerali) sulla Terra», spiega Thomas.
«Abbiamo così riscontrato che su Titano il processo di dissoluzione avviene circa 30 volte più lentamente rispetto alla Terra, poiché sul satellite la durata dell'anno è maggiore e le piogge si verificano solo d'estate. Tuttavia, crediamo che il fenomeno sia una delle principali cause di evoluzione del paesaggio di Titano e potrebbe chiarire l'origine dei suoi laghi.»
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