Una recente ricerca americana evidenzia una singolare caratteristica di Usain Bolt, che sarebbe così veloce anche grazie ai suoi avversari.
Usain Bolt nella finale dei 200 metri piani durante le Olimpiadi di Londra.
Il segreto della velocità dell'uomo-lampo e il ghepardo che l'avrebbe battuto sui tempi
Il segreto della velocità dell'uomo-lampo e il ghepardo che l'avrebbe battuto sui tempi
Il segreto di Usain Bolt, l’uomo più veloce del mondo che nel 2009 fissò a 9,58 secondi il record sui 100 metri piani, potrebbe non essere solo nei suoi muscoli e nell’allenamento rigoroso. Una recente ricerca condotta da Michael J. Richardson, professore associato alla Cincinnati University, afferma che tra le armi in più del campione giamaicano potrebbe esserci la capacità di correre in perfetta sincronia con gli avversari.
PASO DOBLE. Richardson e i suoi colleghi hanno analizzato fotogramma per fotogramma il video della finale di Berlino in cui Bolt conquistò il primato: il 30% delle falcate dell’atleta è perfettamente sincronizzato con quelle di Tyson Gay, che in quella gara si classificò secondo subito dietro a Bolt.
PASO DOBLE. Richardson e i suoi colleghi hanno analizzato fotogramma per fotogramma il video della finale di Berlino in cui Bolt conquistò il primato: il 30% delle falcate dell’atleta è perfettamente sincronizzato con quelle di Tyson Gay, che in quella gara si classificò secondo subito dietro a Bolt.
IL RECORD DI BOLT (l'articolo prosegue sotto)
La scoperta ha stupito non poco i ricercatori, visto che Bolt ha leve più lunghe dell’avversario e quindi un ritmo inferiore. Bolt percorse i 100 metri del record in 41 passi contro i 46 di Gay: troppo pochi perchè un sincronismo del genere possa essere casuale.
Secondo i ricercatori Bolt riuscì a trovare il perfetto coordinamento con l’avversario grazie a un insieme di informazioni visive e uditive raccolte dall’ambiente circostante.
TUTTI A TEMPO. La sincronizzazione è un fenomeno universale che gli scienziati studiano da tempo: una coppia che passeggia dopo pochi passi si muove in perfetta coordinazione, così come l’applauso del pubblico di un teatro assume un ritmo uniforme in pochi secondi.
Ricerche condotte in ambito psicologico e sociale hanno dimostrato come questa tendenza alla coralità aiuti le persone a comunicare meglio e faciliti le relazioni sociali.
Ma che cosa c’entra tutto questo con lo sprint di Bolt?
QUESTIONE DI RITMO. Studi recenti hanno dimostrato che ascoltare un metronomo o musica dal ritmo ben scandito aiutano chi corre a mantenere il tempo e facilitano una corsa efficiente.
Altre ricerche hanno evidenziato come questi stessi stimoli possano aiutare chi soffre di problemi motori di origine neurologica o causati dall’età.
E lo stesso sarebbe accaduto a Bolt che, secondo i ricercatori, potrebbe essersi adattato alla cadenza più veloce di Gay per poi batterlo grazie alla sua falcata più ampia.
La conferma di questa ipotesi richiederà altre ricerche più approfondite, ma sembra chiaro che la sincronizzazione spontanea dei movimenti con altre persone aiuti a migliorare le prestazioni.
Altre ricerche hanno evidenziato come questi stessi stimoli possano aiutare chi soffre di problemi motori di origine neurologica o causati dall’età.
E lo stesso sarebbe accaduto a Bolt che, secondo i ricercatori, potrebbe essersi adattato alla cadenza più veloce di Gay per poi batterlo grazie alla sua falcata più ampia.
La conferma di questa ipotesi richiederà altre ricerche più approfondite, ma sembra chiaro che la sincronizzazione spontanea dei movimenti con altre persone aiuti a migliorare le prestazioni.
Una domanda sorge spontanea: che ne sarebbe stato del record di Bolt se Gay non avesse corso con lui… o se avesse corso a un ritmo ancora più veloce?
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