In Italia il numero di alberi pro capite è salito negli ultimi 30 anni, ma è cresciuta anche la cementificazione.
La campagna attorno a Trevi (Perugia).
Il paesaggio italiano? Una battaglia senza esclusione di colpi tra cemento e natura. Anche se gli ultimi dati rivelano un aumento di sensibilità ambientale nel Belpaese: l'Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr nel suo ultimo studio dichiara infatti che nel 2015 il numero di alberi per abitante in Italia è salito a 230, contro i 200 del 2005 (+15%) e i 140 del 1985 (+64%). Mentre la cementificazione del territorio è cresciuta del 166% dal 1950 al 2012: un arco di tempo di 62 anni che comprende il periodo del boom economico.
LUCI E OMBRE. Nel gioco della statistica a ogni italiano possono essere attribuiti in media ben 350 mq di superficie costruita (cementificata), e anche nella positiva "conta delle piante" bisognerebbe considerare ciò che cresce in seguito all'abbandono delle campagne. Nonostante questo, si può forse azzardare un po' di ottimismo.
Il semplice conteggio delle piante suggerisce infatti che gli italiani hanno sviluppato una maggiore attenzione alla natura, negli ultimi 30 anni. Non basta, perché «la cementificazione aumenta per la pressione economica a sfruttare una superficie in breve tempo, e quindi in modo insensato e difficilmente recuperabile», dichiara Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretaria al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Il recupero è in realtà sempre possibile, ma solo al prezzo di ingenti investimenti, che per giunta sono per lo più pubblici. Qualche buon risultato, insomma, non deve far pensare di averlo acquisito per sempre.
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