Non siamo i soli a parlare nel sonno: anche le giraffe mormorano, anche se sveglie, quando scende la sera. I mormorii a bassa frequenza, poco udibili dall'uomo, servono a mantenere la mandria unita.
Pronte per un "concerto" al buio.
Gli elefanti barriscono, i leoni ruggiscono, e le giraffe? Per anni, le più alte della savana sono state considerate insolitamente silenziose, salvo qualche "grugnito" occasionale. Era stato persino ipotizzato che il lungo collo non permettesse il passaggio di aria a sufficienza nella trachea per far vibrare le corde vocali.
MORMORII NOTTURNI. Ora, dopo aver analizzato 938 ore di suoni emessi da questi animali, registrati in 3 diversi zoo, gli scienziati dell'Università di Vienna hanno cambiato idea. Le giraffe comunicano, eccome. Solo che lo fanno di notte, e con un suono a bassa frequenza che l'uomo può udire a stento: un richiamo simile al rumore di un uomo che russa, alla frequenza di 92 Hz, al limite della soglia udibile dal nostro orecchio (e che infatti, gli addetti degli zoo non avevano mai sentito).
RESTIAMO UNITI. L'ipotesi è che questi animali, che hanno una vista molto acuta e di giorno comunicano con segnali visivi, di notte vogliano mantenersi vicini senza attirare l'attenzione dei predatori. E se il buio ostacola la vista, non impedisce però di mugugnare. Il prossimo passo sarà capire a quali comportamenti questi versi siano legati: per farlo occorrerà filmare gli animali con telecamere notturne.
Commenti
Posta un commento