Sopravvissuti all'estinzione dei dinosauri e adattati a condizioni climatiche meno favorevoli per i grandi rettili.
Una ricostruzione del dinosauro da poco scoperto in Alaska, l'Ugrunaaluk kuukpikensis.
Fossili di una nuova specie di dinosauro sono stati rinvenuti in Alaska, lungo il fiume Colville. La ricostruzione dell’animale permette di affermare che presentava un becco d’anatra che lo rende diverso da altri dinosauri trovati in Alaska e in Canada.
In Alaska, nello specifico, è la quarta specie di adrosauro venuta alla luce in questi anni, dopo la prima scoperta che avvenne nel 1961. Gli adrosauri erano animali erbivori di grosse dimensioni, vivevano in branchi e pascolavano in grandi pianure. In questi anni sono state rinvenute circa 6.000 ossa fossilizzate che appartenevano per lo più a individui giovani, alti circa 1 metro e lunghi 2.
Sembra che intere mandrie di giovani animali siano state spazzate via improvvisamente. Di quelle specie, sappiamo che potevano raggiungere i 9 metri di lunghezza e che camminavano principalmente (ma non esclusivamente) sulle zampe posteriori.
Sulla base dei ritrovamenti, i paleontologi hanno dedotto l'esistenza di una dozzina di specie diverse, anche se al momento non ci sono prove concrete per individuarle tutte.
La nuova creatura, che si differenzia dalle altre per il cranio e il muso, è stata chiamata Ugrunaaluk kuukpikensis, che in lingua locale significa “animale da pascolo”: i dettagli della scoperta e dello studio sono pubblicati su Acta Palaeontologica Polonica.
IL MONDO PERDUTO. Quest’ultima scoperta è particolarmente importante «perché supporta una volta per tutte l’ipotesi che i cosiddetti dinosauri artici si erano ben adattati a temperature molto più fresche di quelle dove vivevano i più noti dinosauri, e che tale capacità l’avevano raggiunta circa 69-70 milioni di anni fa: possiamo parlare di un vero e proprio mondo perduto, del quale conosciamo ancora molto poco», commenta Gregory Erickson, della Florida State University.
Quegli animali, infatti, dovevano sopportare neve e lunghi mesi di buio: non era l’Artico dei nostri giorni, faceva un po’ più caldo, ma era comunque un ambiente inospitale.
DINO-MAMMIFERI? È anche possibile che gli U. kuukpikensis si spingessero molto a nord durante l’estate, per poi migrare a sud in inverno. È difficile immaginare piccoli dinosauri, fisicamente ancora deboli, percorrere distanze così grandi, ma allo stato attuale delle nostre conoscenze non è più uno scenario impossibile.
I ricercatori della Florida State University sottolineano come, oltre ai dinosauri, e per quanto ne sappiamo, in quelle zone artiche non vivevano altri animali a sangue freddo, come tartarughe, coccodrilli o lucertole. «Questo suggerisce che dovevano essere più simili ai mammiferi o agli uccelli, che non ai "veri" dinosauri», sottolinea Erickson.
CHI O COSA LI HA STERMINATI? La ricerca pone anche domande sulla scomparsa di questi animali, in quanto sono stati scoperti fossili datati qualche milione di anni dopo l’evento catastrofico che pose fine al dominio dei rettili sulla Terra, con l'evidente eccezione dell’Artico.
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