Passa ai contenuti principali

La batteria trasparente si ricarica con il sole

Sembra un pezzo di vetro, ma è un dispositivo che integra le capacità di una cella solare con quelle di una batteria al litio.

batteria-trasparente
Arriva dal Giappone una speciale batteria trasparente in grado di ricaricarsi autonomamente sfruttando la luce del sole, senza bisogno di celle solari. Il primo prototipo funzionante è stato presentato alla fiera Innovation Japan 2015 di Tokyo da una squadra di scienziati guidata da Mitsunobu Sato, professore al dipartimento di fisica applicata della Kogakuin University.
Gli studi su questo genere di dispositivi sono iniziati nel 2013, da quando cioè le ricerche si sono orientate verso la realizzazione di una sorta di "finestra intelligente", capace di immagazzinare energia dalla luce del sole (come una cella fotovoltaica) e, allo stesso tempo, di fornire energia come una normale batteria.


TRASPARENTE, O QUASI. La struttura interna del sistema non è diversa da quella di qualsiasi altra batteria agli ioni di litio: gli elettroliti dell’elettrodo positivo sono costituiti da fosfato di ferro e litio, mentre quelli dell’elettrodo negativo da titanato di litio ed esafluorofosfato di litio. La particolarità sta nel fatto che gli elettrodi sono sottilissimi, con uno spessore tra 80 e 90 nanometri, rendendo la batteria di fatto trasparente.
CATTURA LUCE. Il prototipo presentato dal team giapponese ha una potenza di 3,6 volt e garantisce 20 cicli completi di ricarica. Non sono ancora stati pubblicati i dettagli, ma, in sostanza, quando la batteria viene colpita dalla luce, si colora leggermente, in modo da ridurre la trasparenza e "imprigionare" l'energia solare.

Questa idea apre scenari interessanti soprattutto per il mondo dei dispositivi mobili, dove la durata della batteria è uno degli argomenti fondamentali per il successo di uno smartphone. Una possibile applicazione riguarda infatti la possibilità di progettare dei display che fungano anche da alimentatori senza scomodare cavi e prese elettriche.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di