Passa ai contenuti principali

Nuove ricerche rispondono sulle anomalie dei cambiamenti climatici

Dove finisce il calore assorbito dagli oceani che sta rallentando il riscaldamento globale? È vero che la Corrente del Golfo si scalda e rallenta?

Dove finisce il calore assorbito dal più grande di tutti gli oceani?

Sono ancora tante le domande che i climatologi si pongono per spiegare le apparenti contraddizioni del clima della Terra. Una di queste riguarda il riscaldamento globale.

È assodato che da circa 18 anni la temperatura del pianeta non cresce più come ipotizzato dai modelli climatici. Ma se la quantità di anidride carbonica che l’uomo immette nell’atmosfera non diminuisce... Perché la temperatura non cresce come ci si aspettava?

Una possibile interpretazione voleva che il calore venisse sottratto dall’Oceano Pacifico. Ma dati del Noaa, l’ente Usa per lo studio dell’atmosfera e dei mari, dimostrano che il Pacifico non si sta scaldando come atteso. Anzi, in alcune aree si sta addirittura raffreddando.

UN ENIGMA. Sembra adesso che alla prima domanda ci sia una possibile, valida risposta. Ricercatori della Université Sorbonne (Francia) avrebbero scoperto che una gran parte del calore atmosferico sottratto dall’Oceano Pacifico si travasa nell’Oceano Indiano.

Secondo una ricerca appena pubblicata la maggior parte del calore assorbito dall'Oceano Pacifico viene trasferita in quello Indiano.

Spiega Jerome Vialard, uno dei ricercatori: «Abbiamo osservato che, inaspettatamente, la temperatura dei primi 700 metri (si parla di profondità) dell’Oceano Indiano è aumentata al punto che potrebbe corrispondere alla sottrazione del 70% del calore atmosferico. Il calore sembra arrivare trasportato dalle correnti oceaniche e da quelle atmosferiche che dall'Oceano Pacifico arrivano all'Oceano Indiano.»

In base a questo studio, Oceano Pacifico sottrae la maggior parte del calore atmosferico e lo trasferisce all’Oceano Indiano.

LA CORRENTE DELLA VITA. C’è un'altra questione sul riscaldamento dei mari che riguarda la Corrente del Golfo. Negli anni scorsi alcune scuole di pensiero avevano ipotizzato che a causa del riscaldamento degli oceani polari la Corrente del Golfo potesse diminuire di intensità, addirittura fermarsi, con conseguenze catastrofiche per l’interno pianeta.
È vero che la Corrente del Golfo si riscalda e rallenta?

Secondo Kjell Arild Orvik, ricercatore al Geophysical Insitute dell'università di Bergen (Norvegia), i dati oceanografici raccolti negli ultimi anni descrivono invece una condizione di sostanziale stabilitàdella Corrente del Golfo: la velocità, l’intensità e - soprattutto - la temperatura della corrente misurata lungo le coste della Norvegia non sono cambiate rispetto a 20 anni fa. Con una anomalia ancora tutta da indagare: l'analisi dei dati ha infatti rivelato che nel periodo compreso tra 20 e 10 anni fa la temperatura della Corrente è cresciuta di circa un grado, per poi tornare ai valori precedenti al 1995.

Il meccanismo della fluttuazione richiede una spiegazione che nuovi studi, che tengano conto di un più ampio ventaglio di correlazioni tra i macro fenomeni del pianeta, forse riusciranno a trovare.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ri...

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano ...