Passa ai contenuti principali

La cella elettronica che simula il cervello umano

Il nanocircuito immagazzina ed elabora informazioni mimando le capacità mnemoniche dell'uomo. Una tecnologia che apre le porte a una nuova generazione di intelligenza artificiale, ma con possibili risvolti anche in campo medico.

Un'equipe del MicroNano Research Facility (MNRF), un istituto di ricerca australiano, ha costruito una nanocella di memoria a lungo termine che mima la capacità del cervello umano di elaborare e memorizzare contemporaneamente le informazioni. La scoperta pone le basi per la possibile creazione di un cervello bionico che, tra le altre cose, aiuterebbe gli scienziati a carpire i segreti di patologie neurologiche quali l'Alzheimer o il morbo di Parkinson.

LAVORO PIONIERISTICO. Sharath Sriram, che ha coordinato il lavoro del team di Melbourne, sostiene che questo sia il primo device al mondo ad avvicinarsi tanto al funzionamento del nostro encefalo: «Il cervello umano è un computer analogico estremamente complesso»,spiega, «la cui evoluzione si fonda sulle sue esperienze precedenti, e finora questa funzionalità non ha potuto essere adeguatamente riprodotta con la tecnologia digitale».

ADDIO TRANSISTOR. La cella ultraveloce sviluppata al MNRF, che è 10mila volte più sottile di un capello umano, funziona come unmemristore. Che cos'è un memristore (in inglese memristor, unione di memory e resistor)? Si tratta di un componente elettronico teorizzato negli anni '70 e sperimentato nel 2008 da HP, la cui capacità di memoria è legata alla resistenza da esso offerta.

In altre parole, il memristore può immagazzinare ed elaborare rapidamente una mole di dati molto maggiore di quella trattata con i circuiti digitali, in grado di rappresentare solo due stati logici (0 e 1).

Per chiarire il concetto i ricercatori suggeriscono di pensare a undimmer (in italiano noto anche come varialuce), che a differenza del normale interruttore on/off, permette di regolare a piacere la luminosità di una lampadina.

LA CELLA MNEMONICA. La cella elettronica è stata creata su un nanofilm  composto da una lega di metalli ossidati (tra cui titanio e stronzio), la cui stabilità e resistenza erano state già testate lo scorso anno. Introducendo delle modifiche al loro materiale, gli scienziati sono stati in grado di creare qualcosa di molto simile a una sinapsi, la cui attitudine a trasmettere i segnali è legata alla storia delle antecedenti eccitazioni. Tradotto, significa che il dispositivo riesce a trattenere informazioni "ricordando " gli stati elettronici fissati in precedenza.

Come sottolinea Hussein Nili, coautore dello studio: «Con l'aggiunta di ulteriori atomi metallici abbiamo introdotto dei difetti controllati nel materiale ossidato. In questo modo abbiamo esaltato l'effetto memristivo, facendo sì che il comportamento mnemonico dipenda dalle esperienze passate».

IA, MA NON SOLO. Il lavoro di Sriram e colleghi apre la strada alla progettazione di una nuova generazione di computer e intelligenze artificiali. In futuro la costruzione di cervelli sintetici potrebbe però fornire importanti risposte anche in ambito medico, dando un input decisivo alla cura delle più diffuse malattie neurologiche. Secondo il dottor Nili, «se si potesse replicare un cervello all'esterno del corpo, si minimizzerebbero le questioni etiche connesse al trattamento e alla sperimentazione in vivo».

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Advanced Functional Materials.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sbriciolare quel record