Passa ai contenuti principali

I temporali notturni sono un mistero

Come fa a esserci un temporale di notte se non c'è il Sole a scatenarlo? Prende il via una imponente ricerca con l'obiettivo di trovare una spiegazione.

I temporali notturni sono ancora un mistero per la scienza.

Non è difficile in questa stagione essere svegliati da un tuono notturno: un temporale di notte. Un fenomeno che molti danno per scontato, ma che in effetti non ha ancora una spiegazione: come si formano i temporali notturni?

È una domanda a cui neppure i meteorologi sanno dare una risposta. Perché la notte manca il motore principale che spiega la formazione dei temporali: il Sole.
Un radar trasportabile da un camion: sarà impiegato per studiare i temporali notturni. Saranno oltre 100 gli strumenti impiegati per la ricerca inizia a giugno 2015.

Per cercare una risposta, dal 1° giugno al 15 luglio prende il via sulle grandi pianure degli Stati Uniti del Nord America la più importante ricerca mai realizzata sui temporali notturni, condotta dal National Center for Atmospheric Research (Ncar). Vengono messi in campo tre aerei, dei quali uno in grado di tuffarsi negli uragani, camion attrezzati con radar, palloni meteorologici e vari strumenti di terra, tra cui laser per misurare la distanza del vapore acqueo, oltre ai satelliti con strumentazioni ad hoc. L'impegno economico complessivo è valutato in alcune decine di milioni di dollari.
Le piogge che si scatenano durante i temporali notturni sono un bene per l'agricoltura, ma possono essere molto pericolose.

NASCONO NELL'ALTA ATMOSFERA. Di giorno i temporali si spiegano abbastanza facilmente: il Sole riscalda la superficie terrestre, che a sua volta riscalda l’aria sopra al suolo. L'aria calda sale originando convezione, ossia il moto di imponenti masse d'aria verso l’alto a cui corrisponde analogo moto di masse d'aria verso il basso: la combinazione di questi eventi può portare a un temporale.

Ma se non c’è il Sole a dare l'avvio a tutto ciò? «Durante la notte», spiega Tammy Weckerth, ricercatore del Ncar, «la circolazione dell’aria avviene a quote elevate. Questo rende lo studio dei temporali notturni alquanto più complesso e impegnativo, perché l’alta atmosfera non è coperta dalla rete di strumenti a cui ci si affida normalmente per lo studio dei temporali.»
Oggi si pensa che i fattori che governano i temporali notturni sono uno strato d’aria stabile alla superficie, forti venti che circolano sopra questo strato e onde atmosferiche che si increspano tra loro. «Ma a dire il vero non sappiamo come il tutto interagisce», è il commento di Weckerth.
PREGI E DIFETTI... Più di quelli diurni «i temporali notturni sono importanti per le colture, ma possono anche dare origine a inondazioni improvvise e a un gran numero di fulmini», afferma Ed Bensman, direttore del programma della Divisione per lo studio dell’Atmosfera e delle Scienze Geospaziali del NSF. «La ricerca permetterà di avere modelli sull’evoluzione dei temporali notturni che per le grandi pianure del Nord America hanno un importante valore economico, per l’agricoltura.»

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sbriciolare quel record