Passa ai contenuti principali

Gli antenati dei serpenti, notturni e con le zampe

La più completa ricostruzione dell'albero genealogico dei serpenti rivela dettagli su aspetto e abitudini dei loro avi: cacciavano col favore delle tenebre, e avevano ancora arti posteriori.

Una ricostruzione artistica dell'antenato dei serpenti basata sui dati della ricerca.

Un predatore furtivo dalle ore piccole, e dotato di zampe posteriori: è l'identikit del più recente antenato comune dei serpenti moderni, che si aggirava nelle foreste dell'emisfero meridionale della Terra 128,5 milioni di anni fa.

A tracciare il profilo del rettile ancestrale, da cui deriverebbero i sinuosi "nipoti", è uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica
BMC Evolutionary Biology, il primo a ricostruire nel dettaglio l'aspetto degli animali che, decine di milioni di anni e diversi cambiamenti più tardi, avrebbero terrorizzato i nostri antenati.

UNA FAMIGLIA STRISCIANTE. Allison Hsiang, ricercatrice del Dipartimento di Geologia e Geofisica dell'Università di Yale (Connecticut), ha ricostruito l'albero genealogico dei serpenti basandosi su DNA, fossili e caratteristiche anatomiche di 73 specie di serpenti e lucertole, sia in vita, sia estinte, ed evidenziando i più significativi cambiamenti evolutivi che hanno contraddistinto la storia di questi rettili.
CACCIATORE TERRESTRE. «Se ne deduce che il più recente antenato dei serpenti odierni era un predatore che tendeva agguati a prede relativamente grandi, e che aveva già perso gli arti anteriori, ma aveva ancora piccole zampe posteriori con tanto di caviglie e dita» spiega Hsiang. «Si sviluppò dapprima sulla Terra, e non in mare» aggiunge Daniel Field, coautore della ricerca. Un punto, questo, che aveva suscitato finora accesi dibattiti.

UN SOL BOCCONE. Il rettile non si limitava a piccoli pasti, ma puntava vertebrati e invertebrati dal corpo morbido, che uccideva con denti ad uncino e ingoiava interi. Non aveva ancora sviluppato la tattica della costrizione (ossia la capacità di uccidere le prede avvolgendole con le spire) tipica, per esempio, degli odierni Boa constrictor.
DALLA NOTTE AL GIORNO. A differenza di molti rettili ancestrali, dalle abitudini diurne, l'antenato dei serpenti cacciava di notte. Avrebbe cambiato bioritmi più tardi, intorno a 50-45 milioni di anni fa, con la comparsa dei Colubroidea, la famiglia a cui appartiene l'85% dei serpenti moderni. Le più rigide temperature notturne dovettero limitare l'attività dei rettili, che si abituarono a cacciare di giorno.

DI BOCCA BUONA. Il successo evolutivo dei Colubroidea sarebbe dipeso dalle loro incredibili capacità di adattamento: nell'arco di una vita possono coprire un habitat di 110 mila km quadrati, quattro volte e mezzo quello di una lucertola, e si adeguano ad ecosistemi che metterebbero in crisi altri rettili, come quelli acquatici. Sono oltre 3400 le specie di serpente oggi conosciute, integrate nei più diversi habitat inclusi terra, acqua e alberi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ri...

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano ...