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Quattro stelle per un pianeta

Sistemi solari con due, tre, quattro e persino cinque stelle sono più comuni di quanto si pensasse, e molti hanno un sistema planetario.

Rappresentazione artistica del sistema stellare quadruplo 30 Arietis.

Molte delle stelle che formano la nostra e le miriadi di altre galassie non sono oggetti singoli e solitari come il nostro Sole: spesso formano invece sistemi doppi (coppie di stelle), tripli e persino quintupli.

QUATTRO STELLE PER UN PIANETA. È di poco tempo fa la scoperta di una quarta stella appartenente al sistema 30 Arietis (30 Ari), a circa 135 anni luce da noi. 30 Ari è costituito da due coppie di stelle (30 Ari A e 30 Ari B) che orbitano attorno al comune centro di massa e distano tra di loro circa 1.670 unità astronomiche (1 UA è la distanza che separa la Terra dal Sole: circa 150 milioni km).

Ciò che rende peculiare il quartetto è il fatto che attorno alla componente principale del sistema binario 30 Ari B orbita, con un periodo di 335 giorni, un pianeta gigante gassoso la cui massa è circa 10 volte quella di Giove (per questo è stato possibile rilevarlo, ma non è detto che sia l’unico).
La scoperta della quarta stella di 30 Ari è stata effettuata dallo strumento Robo-AO applicato al telescopio da 1,5 metri dell’osservatorio di Monte Palomar, in California. È un sistema di osservazione robotico che utilizza la tecnica dell’ottica adattiva, grazie alla quale è possibile eliminare in buona parte i disturbi dovuti all’atmosfera terrestre. Robo-AO permette di spazzare vaste aree di cielo in tempi brevi e di esaminare ogni notte centinaia di stelle.
Diagramma che mostra la struttura del sistema stellare quadruplo 30 Arietis, costituito da due stelle doppie che orbitano attorno al comune centro di massa. | NASA/JPL-CALTECH

NON È IL SOLO. È il secondo caso noto di pianeta che orbita attorno a una stella di un sistema quadruplo (l’altro è Kepler-64 b). La stella da poco scoperta, che trasforma 30 Ari in un sistema quadruplo e 30 Ari B in un sistema doppio, si trova a 22 UA (poco più della distanza tra Urano e il Sole) dalla compagna maggiore, attorno alla quale compie un'orbita in 80 anni. Una tale vicinanza non sembra tuttavia influenzare in modo significativo l'orbita del pianeta extrasolare. Si tratta di una conclusione sorprendente, che richiederà ulteriori osservazioni.
Oltre a scoprire che 30 Ari è un sistema quadruplo, da Monte Palomar hanno individuato una terza stella in un sistema planetario che si pensava avesse soltanto due Soli. La stella primaria del sistema, HD 2638, era già nota per ospitare un pianeta (con luna) di massa considerevole, circa la metà di Giove, che compie un’orbita in 3,4 giorni. La compagna è a circa 44.000 UA (0,7 anni luce), mentre la terza stella, da poco scoperta, si trova ad appena 28 UA dalla primaria: a differenza di quanto si è visto per Ari, in questo caso la terza stella sembra avere un'influenza significativa sull'orbita del pianeta gassoso.
Ecco come potrebbe apparire un tramonto a Tatooine, uno dei pianeti immaginati per la saga Guerre Stellari.

I pianeti esposti a più Soli non sono più una sorpresa per gli astronomi e negli ultimi anni è stato scoperto un certo numero di mondi che potrebbero somigliare a Tatooine (il pianeta di Luke Skywalker della saga Guerre Stellari): nome ormai comune, "tatooine-lyke" (come tatooine), tra gli astronomi per indicare appunto i pianeti baciati da più soli. E anche i sistemi binari (composti da due stelle) sembrano essere più comuni delle loro controparti singole: il nuovo studio contribuisce a rafforzare la convinzione che siano abbastanza comuni anche i sistemi planetari in sistemi stellari multipli.

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