Passa ai contenuti principali

La caccia alle balene ha cancellato 3 milioni di esemplari in un secolo

Una ricerca americana è riuscita a raccogliere i dati necessari per documentare il più ingente massacro di animali che la storia ricordi.


Sono circa 3 milioni le balene uccise nell'arco dell'ultimo secolo a causa della caccia commerciale su larga scala. Lo rivela una ricerca di portata storica, condotta da un gruppo americano, che per la prima volta documenta con precisione l'eccidio dei cetacei. E lo definisce il più grande massacro perpetrato contro una specie animale nella storia dell'umanità.

I NUMERI DELLA MORTE. Allo studio hanno lavorato Robert Rocha (direttore scientifico al Whaling Museum di New Bedford, in Massachusetts) e i ricercatori Phillip Clapham e Yulia Ivashchenko, delNational Marine Fisheries Service di Seattle.

I risultati parlano di 2,9 milioni di cetacei massacrati dall'industria baleniera fra 1900 e 1999, ed è una stima comunque per difetto, perché non può tenere conto dei cetacei scomparsi durante la caccia e andati a morire senza essere registrati. Di questi quasi tre milioni, 276.442 nelle acque dell'Oceano Atlantico settentrionale, 563.696 in quelle del nord Pacifico e 2.053.956 nell'emisfero australe.  
La stazione di pesca delle balene di Grytviken, nella Georgia del Sud (oceano Atlantico del sud) durante la prima guerra mondiale. Ora è abbandonata.

NUMERI IN SALITA. Per fare un confronto con il passato, basti sapere che fra l'inizio del 1700 e la fine del 1800 si presume che l'uomo abbia pescato circa 300mila capodogli. Fu l'epoca dell'epopea delle baleniere a vela, immortalata dal romanzo Moby Dick di Herman Melville.

Poi, con l'avvento delle navi a carburante e degli arpioni, ai balenieri sono bastati i primi 60 anni del Novecento per raggiungere lo stesso numero di cetacei uccisi. E poi solo altri 10 anni per decuplicarlo.
UN LAVORO DA DETECTIVE. Finora, nonostante la gravità del fenomeno, la scienza aveva sempre esitato nel dare stime esatte: gli studiosi non si sono mai fidati al 100% delle cifre diramate dallaInternational Whaling Commission, l'organismo che monitora la caccia nei vari paesi.

Balene - Cacciatori: 1-0 L'Onu ha ordinato al Giappone di fermare la caccia alle balene per "inesistenti" fini scientifici

Ma la ricerca, apparsa suMarine Fisheries Review è riuscita a produrre stime precisissime, grazie a un lavoro investigativo che oltre a tenere conto dei dati ufficiali ha raccolto quelli della pesca illegale. La  Ivashchenko ha raccolto i numeri della pesca commerciale di frodo nell'emisfero boreale, scoprendo così che quasi 180 mila balene sono state tenute nascoste all'International Whaling Commission.

In più gli scienziati hanno utilizzato dati genetici di alcune popolazioni per capire quante balene potessero esistere prima dell'inizio dello sterminio.
SERVIRÀ DA MONITO? «Siamo rimasti sconvolti», ha commentato Rocha. Anche altre specie  animali sono state sottoposte a estinzione forzata da parte dell'uomo, ad esempio i bisonti in nordamerica; ma in termini di quantità assoluta di biomassa eliminata, la caccia alla balena non ha eguali.

Ecco perché, ha sottolineato Stephen Palumbi, ricercatore di Ecologia Marina alla Stanford University, questi numeri dovrebbero spingere la comunità internazionale ad agire al più presto, prima che sia troppo tardi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ri...

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano ...