Passa ai contenuti principali

Gioielli da artigli d'aquila in un sito Neanderthal

I reperti trovati in una grotta della Croazia testimoniano la predilezione degli ominidi per gli ornamenti, trofei di una caccia pericolosa.

Visione dorsale e laterale degli artigli: la freccia indica una parte ben levigata.

Mammut, bisonti, rinoceronti lanosi: tra tutti gli animali abbattuti dai Neanderthal, il più temibile non era probabilmente cacciato per procurarsi del cibo. O almeno, non solo: otto artigli d'aquila bucati e lavorati a guisa di gioielli sono stati rinvenuti in un sito Neanderthal della Croazia.

PERDUTI E RITROVATI. I reperti antichi di 130 mila anni, erano stati scoperti più di un secolo fa dal geologo Dragutin Gorjanović-Kramberger, in un riparo roccioso nei pressi di Krapina, nel nord della Croazia, insieme a un tesoro di resti animali, strumenti di pietra, ossa e denti Neanderthal. Kramberger dovette inviarli a qualcuno per un consulto, e non li vide più tornare. David Frayer, paleoantropologo dell'Università del Kansas, li ha rivisti un anno fa nel Museo di Storia Naturale di Zagabria, e descritti in un articolo appena pubblicato suPLoS ONE.

UN AVVERSARIO DIFFICILE. Gli artigli appartengono a un'aquila di mare (Haliaeetus albicilla) il più grande predatore dell'aria d'Europa, con un'apertura alare di 2 metri. «Sono uccelli potenti - dice Frayer - ci vuole una certa dose di coraggio, ma anche di incoscienza, per acciuffarne uno».

La collezione completa di artigli-gioiello della grotta di Krapina, in Croazia.

FINE LAVORAZIONE. Piume e artigli di rapaci sono stati rinvenuti in altri siti Neanderthal prima d'ora: alcuni, meno lavorati, sono stati ritrovati in alcune grotte a Gibilterra.

Ma quelli di Krapina sono il tesoro - o forse è meglio dire, laparure - più completa e antica mai ritrovata, con reperti appartenenti ad almeno tre uccelli diversi. Presentano tacche volutamente intagliate, sfaccettature create ad hoc, e tagli - presumibilmente quelli effettuati per staccarli dalla zampa - smussati. Molti sembrano quasi essere stati lucidati.
SIMILI A NOI. Insomma una "bigiotteria" raffinata, che confermerebbel'esistenza di un pensiero simbolico (la capacità di vedere un oggetto come rappresentazione di qualcosa e non solo come un utensile pratico) già da prima dello sviluppo dei Sapiens.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di