Passa ai contenuti principali

Come guardare l'eclissi del 20 marzo 2015

Come seguire l'evento astronomico più importante del 2015 senza farsi male. Lo spettacolo sarà migliore al nord e raggiungerà il suo culmine alle 10.45.

Vi state preparando per osservare l'eclissi di Sole del 20 marzo 2015? Bene, le precauzioni sono molto importanti. Non fidatevi degli amici che vorrebbero utilizzare come filtro un paio di occhiali da sole o una vecchia pellicola annerita. Non sono adatti. Solo alcuni tipi di maschere per saldatori andrebbero bene (quelle classificate con valore 14 o superiore), ma è difficile procurarsele. Per guardare a lungo il Sole, come accade durante un'eclissi, è quindi necessario munirsi di occhiali ad hoc o di un filtro specifico, reperibile in un negozio di articoli per astronomia, da qualche ottico ben rifornito oppure online.

QUANDO, DOVE E PERCHÉ. Prima dei consigli per l'osservazione, idati salienti. Il 20 marzo la Luna si troverà tra Sole e Terra e coprirà quindi il disco solare:
- l’eclissi inizierà alle 9:20 (ora italiana) e proseguirà fino alle 11:50;
- raggiungerà il suo massimo intorno alle 10:30-10:40;
- l’eclissi sarà visibile in tutta Italia, ma sarà parziale;
- al nord il Sole risulterà coperto al 70%
- al sud il Sole risulterà coperto al 50%;
- l’eclissi sarà invece totale nell’estremo nord dell’Europa.
COME NON GUARDARE IL SOLE. Come detto, guardare direttamente il Sole con protezioni inadeguate può danneggiare la vista. «L’intensità della luce solare è così forte che osservarla in modo diretto può colpire la macula, bruciandola e quindi rendendo cieco l’individuo» spiega Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana. «Qualsiasi tecnica scegliate, non guardate il Sole ininterrottamente. Fate pause e fate riposare i vostri occhi. E non usate normali occhiali da sole: non offrono una protezione sufficiente» è il consiglio della NASA.
OCCHIALI E FILTRI. Oltre agli occhiali per le eclissi, i filtri solari più facilmente reperibili per l'osservazione visuale vanno sotto il nome diAstroSolar (della ditta tedesca Baader) e si presentano come fogli (in formato A4, ma anche più grandi) di un materiale grigio riflettente che assomiglia al domopak per gli alimenti, ma che è ovviamente molto diverso. 
La caratteristica dell'AstroSolar è quella di ridurre in modo drastico la luce che vi passa attraverso: di norma, l'intensità della luce che attraversa il filtro è circa un centomillesimo di quella incidente. In particolare, vengono tagliati sia gli ultravioletti sia gli infrarossi, un lavoro che gli occhiali da sole e gli altri “rimedi” casalinghi non sono in grado di fare. Senza questa precauzione, il rischio di un danno alla retina è molto elevato.
MODELLABILE. L'AstroSolar è molto sottile, ma tutto sommato non facilmente danneggiabile. Se si piega o si stropiccia non è un problema; bisogna solo fare attenzione che non presenti tagli. I due lati sono uguali: non c'è un “davanti” e un “dietro”.

Premesso questo, si può modellare il filtro a seconda delle proprie esigenze. Se si prevede di osservare l'eclissi senza l'ausilio di strumenti, si possono tagliare due pezzi di filtro e metterli davanti agli occhi. O, meglio appiccicarli alle lenti di un paio di occhiali, avendo cura che i filtri stessi siano abbastanza grandi da non far passare luce ai lati.
Un piccolo foglio del filtro solare Astrosolar.
Se invece si vuole utilizzare un binocolo, si possono tagliare due pezzi quadrati di filtro, abbondanti rispetto al diametro delle lenti del binocolo, e fissarli attorno alle lenti stesse con due elastici o con del nastro adesivo. Se i filtri non sono perfettamente piatti e presentano qualche piccola piega non è grave. Lo stesso sistema si può applicare se si vuole riprendere l'eclissi con una macchina fotografica: il filtro, in questo caso, va fissato sull'obiettivo della macchina fotografica in modo che lo copra completamente.

Se invece avete un telescopio, potete comunque realizzare un filtro con l'AstroSolar, ma anche acquistarne uno appropriato per il vostro strumento, in materiali diversi (per esempio il mylar). Attenzione: con l'utilizzo di uno strumento ottico, anche un modesto binocolo, il rischio si moltiplica perché la luce raccolta è molto più intensa. Le precauzioni vanno quindi prese con la massima scrupolosità.

PICCOLO SOLE FIOCO. Una volta pronto il vostro dispositivo artigianale (ma sicuro) ci guarderete dentro, e avrete una sorpresa: non si vede nulla. Il filtro solare infatti è altamente opaco, e guardandoci attraverso l'unica cosa visibile è il Sole. Inoltre, il disco solare sembrerà più piccolo del solito: in realtà è un'illusione ottica. Dipende dal fatto che la sua luminosità è molto ridotta e che è stata eliminata la diffusione della luce da parte dell'atmosfera, che fa sembrare il disco solare più grande. Anche per questo vale la pena, in occasione di un'eclissi, tirare fuori dall'armadio il vecchio binocolo che giace intonso da anni. In fondo, un'eclissi non si vede tutti i giorni...
Un pezzo di cartone bucato e un foglio di carta sono sufficienti per un'osservazione indiretta.
OSSERVAZIONE INDIRETTA. In alternativa si può ricorrere all'osservazione indiretta, metodo molto più sicuro, ma meno spettacolare. È sufficiente procurarsi un pezzo di cartone non trasparente alla luce al centro del quale praticare un foro del diametro di mezzo centimetro attraverso il quale la luce del Sole viene proiettata su un normale foglio A4 da stampante posizionato a circa 1 metro. SUl foglio si formerà l’immagine invertita  del'eclissi.  Allontanando o avvicinando il foglio di carta al cartone con il foro si possono ottenere immagini più grandi e meno nitide o più piccole e più nitide. Ovviamente senza mai guardare attraverso il foro nel cartone.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di