Passa ai contenuti principali

Tre ragioni scientifiche per cui sei sempre in ritardo

Vi considerate ritardatari cronici? Tre possibili spiegazioni al "buco nero" che sembra inghiottire il vostro tempo. E qualche consiglio per provare a essere più puntuali.

Una scena che si ripete tutte le mattine o quasi.

A tutti può capitare di arrivare in ritardo di qualche minuto, ma alcune persone sembrano vivere in una condizione di ritardo cronico. Siete tra quelli del "quarto d'ora accademico" agli appuntamenti? Arraccate su ogni scadenza e siete tempestati dalle proteste di amici e colleghi? Alla base del vostro problema potrebbero esserci precise ragioni scientifiche, come riportato qualche giorno fa in un articolo del Wall Street Journal.

STIME PER DIFETTO. Una delle spiegazioni più ovvie e comuni è l'errore di pianificazione. Gran parte dei ritardatari ha una forte e radicata tendenza a sottostimare il tempo necessario a portare a termine un compito. Secondo Roger Buehler, psicologo della Wilfrid Laurier University di Waterloo, Ontario (Canada), in media sottostimiamo il tempo necessario per completare un'azione (a prescindere dalla sua complessità) del 40%.

DIVIDILO IN PIÙ PARTI. Per ovviare a questo primo ostacolo si possono utilizzare diverse strategie, come basarsi sul tempo impiegato in esperienze passate, o suddividere l'incombenza in tanti passaggi più piccoli, un procedimento che rende le stime più precise. Anche raffigurarsi mentalmente il compito dalla prospettiva di un osservatore esterno migliora la capacità predittiva sui tempi.

NO AL MULTITASKING. Un'altra possibile causa è da ricercare nei tratti di personalità dei ritardatari cronici. Siete degli irriducibili multitasker? In base a uno studio del 2003 condotto da Jeff Conte dell'Università di San Diego, chi tende a distribuire l'attenzione su più compiti contemporaneamente anziché concentrarle su uno per volta (un atteggiamento che gli psicologi definiscono policronico) è più spesso in ritardo sul lavoro.
L'ILLUSIONE DI FARCELA. Questo accade perché i fautori del multitasking hanno in genere una più debole consapevolezza dei vari compiti che cercano di completare contemporaneamente (anche la sensazione di essere super efficienti perché si stanno facendo molte cose sarebbe un puro inganno).

RITARDATARI SI NASCE. L'arte del ritardo potrebbe dipendere anche da una diversità nel modo di percepire il tempo. Un altro studio di Conte pubblicato nel 2001 identifica due tratti ricorrenti di personalità, quella di tipo A, più frenetica e concentrata sul raggiungimento dell'obiettivo, e quella di tipo B, più rilassata e più... ritardataria.

UN MINUTO INFINITO. In un esperimento in cui si chiedeva di dire quando scoccava il minuto di tempo, gli individui di tipo A hanno dato lo stop dopo 58 secondi (puntuali, anzi, in anticipo); quelli di tipo B, dopo 77 secondi. Un gap che, di minuto in minuto, si accumula trasformandosi in un ritardo considerevole.

COME RIMEDIARE. Vi siete riconosciuti in uno di questi profili? Niente paura, non tutto è perduto. Chi sa di essere sempre in ritardo secondo gli esperti può provare a:

- Ridurre il numero di appuntamenti fissati o di impegni proposti
- Preparare un'agenda settimanale con scadenze più piccole, ma ogni 30 minuti
- Concedersi piccole ricompense ogni volta che si è portato a termine un lavoro (o stabilire, al contrario, che non si guarderà Facebook fino a quando non si è finito quel report che avete in sospeso).
- Rendersi conto che non si può essere in due posti contemporaneamente e, se non ce la si fa, cancellare un appuntamento. E arrivare puntuale almeno all'altro.

Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sbriciolare quel record