Un biologo della New York University ipotizza un legame tra uno dei più grandi misteri dell'universo, la materia oscura, e i cinque eventi che hanno sconvolto la vita sulla Terra portando ad altrettante estizioni di massa.
Questa foto composita mostra la distribuzione di materia oscura, galassie e gas caldo nel nucleo della galassia Abell 520, formata da un urto violento di enormi ammassi di galassie.
In un articolo pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, il biologo Michael Rampino, della New York University, ha esposto un'affascinante teoria che mette in relazione la materia oscura, uno dei grandi misteri dell’Universo, con le estinzioni di massa che hanno colpito (e che forse colpiranno in tempi non troppo lontani) il pianeta Terra.
LA VIA LATTEA. La galassia in cui risiede in nostro sistema solare fa da dimora a miliardi di stelle e pianeti, tuttavia da qualche parte si annida anche un grossa fetta di materia oscura, ovvero quella componente di materia che non è direttamente osservabile ma si manifesta attraverso i suoi effetti gravitazionali (per capire meglio guarda il video: che cos'è la materia oscura). I modelli più recenti ipotizzano che la parte nascosta della galassia formi una specie di scheletro che irradia tutta la spirale e qualche scienziato non esclude che la Via Lattea sia addirittura unenorme wormhole, tipo quello visto nel film Interstellar.
IN GIRO PER IL COSMO. Gli studi condotti in passato hanno dimostrato che il sistema solare, e con esso la Terra, ruota intorno al centro galattico, compiendo un giro completo in circa 250 milioni di anni. L'orbita, che è approssimativamente circolare, presenta delle increspature: il Sole e i pianeti oscillano su e giù rispetto al piano galattico all'incirca ogni 30 milioni di anni. Analizzando questo modello, Rampino ha notato una correlazione tra il moto ondulato della Terra attraverso il disco galattico e le cinque grandi estinzioni di massa che hanno sovvertito l'ecosistema terrestre. Ultima, quella che 66 milioni di anni fa ha causato la scomparsa di circa il 76% di tutte le specie viventi, inclusi i dinosauri.
IPOTESI. Ma quale sarebbe esattamente il legame tra i due fenomeni? Secondo Rampino c'entra la materia oscura. Mentre la Terra attraversa la Via Lattea, la materia oscura devierebbe l'orbita di comete esterne al sistema solare: questo significa che corpi celesti i cui tragitti sono normalmente lontani anni luce, potrebbero entrare in rotta di collisione con il pianeta. Una tesi affascinante, ma non nuovissima.
C'è però una seconda ipotesi, ancora più ardita. Ogni volta che il sistema solare "fa un tuffo" nel disco galattico si accumulerebbe della materia oscura all'interno del nucleo terrestre. Qui le particelle (su cui c'è ancora molto da scoprire) si annienterebbero a vicenda, producendo un notevole calore. Il surriscaldamento potrebbe plausibilmente generare a sua volta eruzioni vulcaniche, scosse telluriche, inversione del campo magnetico o innalzamenti oceanici, tutti fenomeni che, sottolinea Rampino, mostrano dei picchi proprio ogni 30 milioni di anni.
Il Diplodocus, forse uno dei più famosi sauropodi e certamente dei più lunghi animali mai apparsi sul pianeta. La sua scomparsa potrebbe essere legata alla materia oscura.
UNA CHIAVE DI INTERPRETAZIONE. «La storia della Terra – afferma il biologo della New York University – è puntellata da estinzioni su larga scala, alcune delle quali difficili da spiegare. La materia oscura, la cui natura non è ancora chiara sebbene costituisca circa un quarto dell'Universo, potrebbe darci delle risposte». Ovviamente per verificare che la materia oscura possa avere un'effettiva influenza diretta sulla vita terrestre occorrerà prima allargare le conoscenze sulla distribuzione e il comportamento della materia oscura all'interno e all'esterno della galassia.
E in questo momento, il mistero appare piuttosto lontano da una definitiva soluzione.
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