Passa ai contenuti principali

L'ombra dei conservanti sul Morbo di Crohn

Additivi comunemente utilizzati nell'industria alimentare acuirebbero alcune malattie infiammatorie dell'intestino, alterando la flora microbica e il suo modo di agire.

Gli emulsionanti sono utilizzati in molti cibi processati, come la maionese.

Alcuni conservanti alimentari potrebbero contribuire al rischio di sviluppare malattie infiammatorie croniche dell'intestino e altri disordini metabolici.

Secondo uno studio condotto sui topi e appena pubblicato su Nature, un tipo particolare di additivi, gli emulsionanti normalmente utilizzati in molti prodotti da supermercato, altererebbe la flora batterica intestinale peggiorando le infiammazioni a livello del colon in soggetti geneticamente predisposti a queste malattie. È la prima volta che si dimostrano effetti negativi diretti di queste sostanze sulla salute.

INGREDIENTI PERICOLOSI. Almeno 15 diversi tipi di emulsionanti (sostanze in grado di stabilizzare un'emulsione) sono contenuti in cibi processati diffusi nelle diete occidentali. Vengono usati, per esempio, per rendere più soffici e cremosi i gelati da banco, o per evitare che le maionesi confezionate impazziscano (cioè che gli ingredienti si separino).
BRUTTE SORPRESE. Gli emulsionanti sono generalmente classificati come "sicuri" da enti come la Food and Drug Administration americana, perché non sono stati dimostrati loro effetti tossici o cancerogeni sui mammiferi. Ma quando alcuni ricercatori della Georgia State University di Atlanta hanno "arricchito" la dieta di alcuni topi con due comuni emulsionanti, la carbossimetilcellulosa e il polisorbato 80, hanno visto che le sostanze hanno influito negativamente sulla salute degli animali.

PIOGGIA SUL BAGNATO. Topi sani hanno sviluppato obesità e malattie metaboliche come l'intolleranza al glucosio. In topi geneticamente predisposti a malattie infiammatorie croniche dell'intestino (come il morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa nell'uomo) gli emulsionanti hanno intensificato i sintomi e gli episodi di infiammazione.

PICCOLE DOSI. Gli effetti più gravi sono stati osservati nei topi con una dieta corrispondente a quella di un uomo che mangi solo gelato; ma i primi sintomi negativi sono comparsi a un dosaggio di emulsionanti pari a un decimo di quello normalmente consentito nei prodotti alimentari umani.

MENO RICCO. L'intestino dei topi malati è risultato avere una flora batterica più carente, e i microbi sono risultati più vicini alle cellule delle pareti intestinali. L'ipotesi è che gli emulsionanti neutralizzino lo spesso strato di muco che protegge l'intestino dei mammiferi e che impedisce ai batteri di entrare in contatto con le cellule: un incontro che, quando avviene, dà luogo a infiammazioni e problemi metabolici.

COME INTERVENIRE. Gli studi preliminari all'approvazione dei conservanti per l'industria alimentare potrebbero non aver evidenziato il problema perché compiuti su un campione di larga scala e senza particolari predisposizioni a malattie intestinali.

Altri studi su uomo e modelli animali occorreranno prima che le linee guida su queste sostanze cambino. Eliminarle del tutto, avvertono i ricercatori, aumenterebbe la deperibilità dei prodotti alimentari, con altre conseguenze negative per la salute dei consumatori.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dengue, aumentano i casi in Italia: da dove arriva e perché sta crescendo il virus delle zanzare

Sono 500 i casi di Dengue confermati nel nostro Paese da gennaio 2024. Il maxi focolaio di Fano con oltre 100 contagi fa temere un'ulteriore diffusione.     Sangue in provetta L'aumento vertiginoso dei casi di  Dengue  – infezione trasmessa dalle zanzare del genere  Aedes , come la zanzara tigre – fa salire l'attenzione su una malattia che l'Oms aveva già inserito tra le  10 minacce per la salute globale  ancor prima dell'ondata epidemica attuale. I timori si alimentano anche in Italia, con il recente focolaio scoppiato a Fano, nelle Marche, che finora registras 102 casi accertati e altri dieci probabili.   Già il 2023 era stato un anno record, con oltre  6 milioni di contagi  e casi autoctoni registrati anche in zone, come l'Europa e l'Italia, in cui la malattia non è normalmente presente (ma è a volte diagnosticata nei viaggiatori provenienti da aree a rischio). Tuttavia, le cifre relative ai primi mesi del 2024 sono state capaci di sb...

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ri...

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano ...