Passa ai contenuti principali

Tennis, il video di un servizio in slow motion

Una chicca pescata dal web per chi sta seguendo Wimbledon: un colpo visto al rallentatore, con una racchetta che sembra inglobare, e risputare, la pallina.

Di solito il colpo è così rapido che ci concentriamo soltanto sulla sua risposta, o su dove finisce la palla. Ma prendetevi un minuto da dedicare a questo video di un servizio di tennis visto al rallentatore.

A TUTTA BIRRA. L'impatto è di quelli di tutto rispetto: la racchetta colpisce la pallina a una velocità di 228,5 km/h (il record attuale per un servizio maschile è di 263,4 km/h ed è stato realizzato nel 2012 dal tennista australiano Sam Groth).

EFFETTO "RISUCCHIO". A questa velocità, le corde elastiche della racchetta sembrano inghiottire la pallina, per poi rispedirla verso il campo opposto. Il video, diffuso per la prima volta nel 2014, ha ricominciato a circolare in questi giorni, complice l'appuntamento annuale con il Torneo di Wimbledon.
VELOCE, MA QUANTO? La velocità della pallina da tennis viene misurata da due radar, puntati verso la linea centrale di ognuna delle due metà campo. Prima che il tennista serva la battuta, il radar a lui più vicino viene attivato, ed emette onde a una frequenza nota.

Quando queste onde intercettano la pallina in movimento, tornano indietro modificate: la loro nuova frequenza dipende dalla velocità della pallina (per il cosiddetto effetto doppler, lo stesso su cui si basa il funzionamento degli Autovelox per misurare la velocità delle automobili). L'onda riflessa viene quindi intercettata dal medesimo radar: dalla differenza tra la frequenza di emissione e quella riflessa si risale matematicamente alla velocità della pallina.


Commenti

Post popolari in questo blog

CoViD-19: un nuovo studio sui danni cardiaci

  Uno studio denuncia i danni provocati dal virus della covid su colture di cellule cardiache umane: un esperimento di laboratorio che deve però essere verificato. La CoViD-19, da tutti nota per essere una patologia polmonare, causerebbe anche danni al cuore: su questo aspetto della malattia, ancora poco noto e sul quale si sta  ancora studiando , indaga  uno studio preliminare , non ancora verificato in peer review, ma «dovevo pubblicare ciò che ho scoperto!», ha dichiarato Todd McDevitt, uno degli autori della ricerca. Gli esperimenti effettuati in vitro dai ricercatori restituiscono un quadro poco roseo: il SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la covid, danneggerebbe le fibre muscolari che permettono al cuore di battere, fino a  ridurle in pezzettini . «Una carneficina di cellule umane», l'ha definita Bruce Conklin, uno degli autori. MUSCOLI SOTTO ATTACCO.  È importante sottolineare che  lo studio è stato effettuato su campioni di cellule in vitro . I ricercatori hanno analizzat

Le idee di Darwin per rigenerare le foreste

  Più di un secolo fa, Darwin suggerì un metodo alternativo per ripiantare le foreste, e ora lo stiamo finalmente ascoltando.     La foresta di Białowieża, in Polonia.  L'origine delle specie  è uno dei libri più famosi, influenti e importanti dei nostri tempi – un'osservazione forse non particolarmente originale, ma indiscutibile. Il saggio di  Charles Darwin  pubblicato nel 1859 ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e soprattutto i viventi, e contiene una quantità infinita di idee e spunti che sono stati poi approfonditi nei successivi 150 anni, andando a costituire la base della teoria evoluzionistica (e non solo). RIFORESTAZIONE E GAS SERRA.  Si tratta di un libro talmente denso che ancora oggi, rileggendolo, scopriamo passaggi illuminanti: è quanto raccontano su  The Conversation  Rob MacKenzie e Christine Foyer dell'Università di Birmingham, che si occupano rispettivamente di atmosfera e di piante. I due docenti raccontano che  L'origine delle specie  cust

Le nuove immagini della nebulosa dell'Aquila

Li chiamano i pilastri della creazione, perché là stanno nascendo nuove stelle e quindi nuovi pianeti. Sono alcune parti della nebulosa dell'Aquila. Il telescopio Hubble li ha fotografati più volte, la prima volta nel 1995. E ora a 20 anni di distanza le nuove foto sono davvero bellissime. E spiegano che cosa sta succedendo in una nursery stellare. Per festeggiare i suoi primi 25 anni di lavoro ( l'anniversario sarà il 24 aprile ),  il telescopio Hubble ha scattato una nuova immagine dei cosidetti  "Pilastri della Creazione"  che si trovano nella Nebulosa dell'Aquila e che furono fotografati per la prima volta nel 1995. La prima foto delle tre enormi e dense colonne di gas e polvere interstellari che racchiudono migliaia di stelle in formazione, è stata giustamente definita una delle 10 migliori immagini scattate da Hubble (vedi gallery sotto). Ma non è soltanto magnifica: ha contribuito ad aumentare notevolmente la nostra comprensione dei fenomeni di