Sono tra i fenomeni meteorologici più violenti, con venti che possono toccare i 500 km/h: ecco come si formano trombe d'aria e tornado in Italia.
L'inferno che viene dall'alto.
La tromba d'aria che ieri si è abbattuta sulla cittadina di Dolo e sugli altri paesi limitrofi della Riviera del Brenta (in Veneto), devastando alberi e case e causando la morte di una persona e il ferimento di 30 abitanti, riporta all'attenzione il tema di un fenomeno meteorologico più comune di quanto si creda nella nostra Penisola.
LE CAUSE. In Italia, i venti caldi e umidi provenienti da sud scorrono, negli strati bassi dell'atmosfera (cioè tra 0 e 1.000 m), al di sotto di venti freddi e secchi presenti in quota (fino a 5.000 metri) e provenienti da nord, nord-ovest.
L'aria calda dei venti di bassa quota sale verso l'alto mentre l'aria fredda dei venti di alta quota scende, creando un cilindro d'aria rotanteparallelo al suolo.
L'aria calda dei venti di bassa quota sale verso l'alto mentre l'aria fredda dei venti di alta quota scende, creando un cilindro d'aria rotanteparallelo al suolo.
A questo punto, le correnti calde ascendenti spingono verso l'alto un'estremità del cilindro, che sollevandosi continua a ruotare con l'asse perpendicolare al suolo: il tornado si è formato. L'aria in rotazione può raggiungere anche i 500 km/h ed esercitare sugli oggetti a terra pressioni fino a una tonnellata per metro quadrato.
Così nasce la "tromba". 1. L’aria calda in salita si scontra con aria fredda e asciutta che scende verso il basso. 2. Il flusso di aria calda si espande formando una nube temporalesca. 3. I venti laterali accentuano il moto rotatorio dell’aria calda in risalita: il tornado si rafforza. Clicca sulla foto per ingrandirla
FENOMENO MISTERIOSO. Le trombe d'aria sono, senza dubbio, i vortici nell’atmosfera più impressionanti che un uomo possa osservare. «La loro formazione è complessa e non sono ancora chiari tutti i meccanismi coinvolti. Siamo certi che sia necessaria la presenza al suolo di aria umida e calda, di aria più fredda in alta quota e di venti con direzioni e velocità diverse.
In queste condizioni, le masse d’aria in risalita possono avvitarsi in un moto rotatorio che dà origine al vortice del tornado» spiega Andrea Giuliacci, docente di Fisica dell’Atmosfera presso l’Università Bicocca di Milano.
Il mistero è che, a volte, pur partendo da condizioni iniziali del tutto simili, non si forma nessuna tromba d'aria. Ciò significa che bastano impercettibili variazioni per far morire sul nascere il potenziale vortice d’aria.
LE TROMBE MARINE. Le trombe marine - anch'esse tutt'altro che infrequenti in Italia - sono un fenomeno molto simile, ma hanno il loro campo d’azione sui mari. Nonostante alcune leggende che parlano di intere navi aspirate verso il cielo, la loro violenza è generalmente inferiore rispetto a quella delle trombe d’aria terrestri. Con alcune eccezioni, come la tromba marina osservata nel 1898 vicino a Eden, in Australia, che avrebbe raggiunto l’incredibile quota di 1.500 metri.
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